Letizia Marcenò è una ragazza di 23 anni che lavora nell’azienda di famiglia della Valle dell’Oreto (Palermo); Anna Maria Musotto di anni ne ha 27 e, in un’azienda che produce agrumi e olio d’oliva, si dedica alla conservazione di una tradizione del territorio. Oltre ad essere siciliane, le due giovani imprenditrici hanno in comune la giovane età e l’originalità e unicità della proprie attività.
La prima (nella foto), infatti, nei terreni dell’azienda in provincia di Palermo coltiva le banane, un frutto che in Italia arriva esclusivamente dall’estero; la seconda porta avanti la tradizione della manna, legata esclusivamente alle zone di Polline e Castelbuono.
Ma partiamo dalle ‘banane palermitane‘. "Un’idea che ci è venuta in mente perché c’è la crisi – spiega a Adnkronos Marcenò – nella nostra azienda coltiviamo tanti prodotti e da tempo avevamo anche qualche pianta di banana che, però, gli anni passati non aveva mai dato grandi risultati". Cosa è cambiato? Il clima, che in Sicilia è ormai tropicale con il conseguente allarme siccità. "Con i cambiamenti climatici abbiamo notato che dalle piante di banane ricavavamo ottimi prodotti, totalmente diversi dalle banane che si trovano in commercio e con il pregio di essere a chilometri zero: raccolte la sera, l’indomani sono sulle tavole dei nostri clienti", spiega la giovane imprenditrice.
Ed è proprio grazie ai cambiamenti climatici che negli ultimi tempi la produzione è nettamente cambiata. "Fino a qualche anno fa producevamo una quarantina di caschi di banane l’anno, oggi ne produciamo 100", spiega. I prezzi delle banane made in Sicilia variano in base al periodo e alla qualità del frutto, si va da 1 euro a 1,50 al chilo. Comprare banane italiane è il consiglio della Marcenò, "in primo luogo perché non sono trattate e poi perché è importante acquistare italiano, sapere da dove viene il prodotto e chi lo produce".
La
manna
, invece, fa parte della tradizione di Castelbuono, si produce infatti esclusivamente lì e nella zona di Pollina. Si tratta di una resina che esce dal frassino attraverso delle incisioni fatte sul tronco ogni estate, tra luglio e i primi di settembre, producendo dei ‘cannoli’ che colano lungo fili di nylon e si solidificano al sole.
Una resina, dunque, che ha tante proprietà benefiche, come spiega all’Adnkronos la giovane imprenditrice siciliana: "è un dolcificante totalmente naturale particolarmente adatto ai diabetici perché ha un ridotto contenuto di fruttosio e glucosio, è un decongestionante per il fegato e regolatore intestinale, viene usato per medicine e prodotti cosmetici e dolci".
"Dal nostro frassineto di 4 ettari dipende la produzione di manna, che si inserisce in un’azienda più grande che produce agrumi e olio. La vendiamo direttamente ai produttori locali – conlude – soprattutto giovani anche questi, che la trasformano in cosmetici e prodotti naturali".