Fragole come appena colte dalla pianta, conservate in una confezione smart che ne preserva tutta la freschezza, l’aroma e il profumo, facendole sentire nel loro habitat naturale, come se fossero ancora sotto tunnel nelle serre in cui crescono e maturano in Basilicata e in Campania, culle d’eccellenza della fragolicoltura italiana. Sono le fragole Sabrosa, prodotte da Apofruit Italia e da O.P. Armonia e distribuite nei supermercati del gruppo Dimar in uno speciale packaging in cartone ondulato che allunga fino a due giorni la loro vita di scaffale, riducendo in modo significativo gli sprechi.
Il packaging in questione è l’imballaggio Attivo! del Consorzio Bestack, una confezione in cartone ondulato “intelligente”, frutto di un brevetto messo a punto insieme all’Università di Bologna, che svolge un ruolo importante nella lotta allo spreco in ortofrutta, agendo in maniera attiva – come suggerisce il nome – sul prolungamento della shelf life della frutta.
Con l’inizio della campagna di produzione di fragole nelle zone a maggiore vocazione in Italia, Dimar – catena aderente al gruppo Selex presente in Piemonte e in Liguria con punti vendita a insegna Mercatò e Mercatò Local – ha deciso di accelerare nuovamente sulla strada della costante innovazione, sperimentando una nuova soluzione di packaging per qualificare la propria offerta e renderla sempre più sostenibile, in collaborazione con i suoi principali fornitori, in questo caso di fragole. Così, con decorrenza dai primi di marzo, fino a fine campagna, è iniziato il progetto Attivo! che prevede l’utilizzo dell’imballaggio in cartone ondulato di Bestack “attivato” per le fragole Sabrosa distribuite sui banchi dei supermercati del gruppo.
Cosa significa che il packaging è stato “attivato”? Significa che, immediatamente prima del confezionamento delle fragole, gli imballaggi di cartone ondulato vengono attivati attraverso una tecnologia che nebulizza sulla loro superficie una miscela di estratti di olii essenziali naturali derivanti a loro volta da frutta, che svolgono una funzione antimicrobica sui prodotti ortofrutticoli conservati in cartone, rallentando il loro naturale processo di maturazione e di marcescenza. Le fragole movimentate nell’imballaggio Attivo, quindi, si mantengono buone per più tempo: sui banchi dei supermercati Dimar, e anche a casa del consumatore. I numerosi test di laboratorio effettuati in fase sperimentale hanno dimostrato che gli sprechi si riducono di circa il 10% se le fragole sono confezionate nell’imballaggio in cartone ondulato Attivo! di Bestack, rispetto a quelle movimentate in altri tipi di confezione tradizionale.
Il brevetto è tutto italiano, il team di ricerca dell’Università di Bologna – nello specifico del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari di Cesena – è anch’esso italiano, la licenza d’uso è di Bestack, il consorzio nazionale delle aziende che producono imballaggi in cartone ondulato per ortofrutta: soprattutto tale innovazione è a disposizione di tutta l’ortofrutta italiana.
“L’imballaggio Attivo! è una soluzione innovativa che stiamo sperimentando già da diverso tempo, facendo test non solo con le fragole, ma anche con altri frutti come pesche e nettarine e uva – dichiara Giovanni Sansone, responsabile acquisti ortofrutta di Dimar – In tutti i casi presi in esame abbiamo avuto dei risultati positivi in termini di riduzione degli sprechi, sulle fragole in particolar modo, che sono anche il frutto più difficile da trattare in punto vendita. I benefici sono stati confermati anche dai test effettuati sui consumatori, che hanno riscontrato nei frutti confezionati in packaging Attivo! una qualità maggiore. Come azienda siamo sempre attenti alle novità e mettiamo la nostra struttura a disposizione delle innovazioni. Nel caso di Attivo!, siamo stati la prima realtà della Gdo ad avere sposato il progetto e ad avere dato un fattivo contributo al suo sviluppo, oggi ci sentiamo parte integrante di questa innovazione, 100% italiana, realizzata con una tecnologia 100% naturale, frutto di studi scientifici, che ha anche un alto profilo etico”.
“Il nostro gruppo presta sempre la massima attenzione alle innovazioni che consentono di qualificare al meglio l’offerta produttiva, specie se queste sono anche uno strumento utile a rendere l’offerta stessa più sostenibile. – sottolinea Mirco Zanelli, direttore commerciale di Apofruit – La prima esperienza fatta due anni fa con l’imballaggio Attivo! di Bestack, sempre con le fragole Sabrosa, è stata positiva: ci sembrava quindi giusto proseguire lungo questa linea sperimentale, dando il nostro supporto alla validazione del progetto, che ora entra nella sua fase operativa. L’aspettativa è quella di andare a confermare quei benefici già evidenziati in termini di prolungamento della shelf life del prodotto e di riduzione dello scarto”.
“Poter prolungare la shelf life di un prodotto come la fragola, che per sua natura ha una vita piuttosto breve, specie viste le condizioni in cui spesso si trova sui banchi del supermercato, dove le temperature non sono ottimali, è una grande innovazione. – dichiara Marco Eleuteri, amministratore delegato di O.P. Armonia – Se questa innovazione si ottiene grazie a una tecnologia naturale come quella del cartone Attivo!, allora questo vantaggio è anche un valore aggiunto, per la nostra produzione e per il consumatore stesso, oggi particolarmente attento ai temi della sostenibilità e della lotta allo spreco alimentare”.
“Il Brevetto Attivo! è a disposizione di tutta la produzione ortofrutticola italiana. – conclude il direttore di Bestack Claudio Dall’Agata – Si tratta di un imballaggio che non è solo innovativo, sostenibile, attivo contro lo spreco: è anche democratico. Il brevetto, infatti, è utilizzabile da tutti i soci di Bestack che complessivamente valgono il 95% della produzione italiana di imballaggi in cartone ondulato per ortofrutta. Con le nostre ricerche e la nostra innovazione vogliamo contribuire a qualificare ancor meglio il settore, a mantenere la frutta buona per più tempo, e a migliorare la competitività del prodotto italiano sui mercati internazionali. Il primo obiettivo è farlo, ma poi sarà responsabilità di tutto il settore comunicarlo. La comunicazione è il secondo, importante passo delle politiche di marca”.