Un confronto sul futuro dell’ortofrutta in Veneto tra esponenti del mondo agricolo, istituzionale e politico al centro della tavola rotonda dal titolo “Ortofrutta Veneta, rilancio o lento declino?”. L’appuntamento è organizzato dal Consorzio Ortofrutticolo Padano, realtà scaligera che associa 1.500 aziende e 15 cooperative, sabato 26 gennaio alle 15 a Veronamercato.
Presente al dibattito anche il Ministro dell’agricoltura Mario Catania. Dopo l’introduzione di Gabriele Tibaldo, direttore del Consorzio Ortofrutticolo Padano, che traccerà un’analisi sulla situazione dell’ortofrutta veneta, interverranno alla tavola rotonda Fausto Bertaiola, Presidente Consorzio Ortofrutticolo Padano, Paolo Bruni, Presidente CSO (Centro Servizi Ortofrutticoli di Ferrara) e Ambrogio De Ponti, Presidente Unaproa (Unione nazionale dei produttori ortofrutticoli agrumari e di frutta in guscio). Chiuderà la tavola rotonda il Ministro Mario Catania. Moderatore dell’incontro Lorenzo Frassoldati, direttore del Corriere Ortofrutticolo.
In un momento in cui l’agricoltura tiene il passo nonostante la crisi, le organizzazioni di produttori ortofrutticole chiedono si faccia luce sull’ortofrutta del Veneto, un comparto dalle grosse potenzialità che lotta per rimanere competitivo, ma con un futuro incerto e in possibile lento declino.
Lo testimoniano i dati di riduzione di superficie coltivata nel Veneto che sono, ad esempio per quanto riguarda il melo dal 2006 di circa 930 ettari (-13%), per il pesco di oltre 1500 ettari (-30%). Costanti nel territorio veronese gli investimenti per le coltivazioni del kiwi, che tuttavia stanno subendo nell’ultimo anno il progredire della pericolosa batteriosi (PSA), con l’obbligo di espianto delle piante e ingenti danni per i produttori. L’allarme ancora una volta parte da Verona, provincia capitale dell’ortofrutta veneta, e proviene dalle O.P. e dai produttori che chiedono strategie, politiche urgenti e chiare per puntare ancora sul futuro di questa terra di fronte a costi di produzione in aumento, prezzi dell’ortofrutta costanti da anni e inasprimento della burocrazia per le aziende.
Il settore frutticolo della provincia di Verona rappresenta circa l’80% degli investimenti regionali e contribuisce per circa il 20% alla PLV (produzione lorda vendibile) agricola regionale.