ORTOFRUIT, CRESCE IL PROGETTO SUI PICCOLI FRUTTI. “A VALORE SARÀ LA CATEGORIA CHE CONTERÀ DI PIÙ”

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Piccoli frutti in grande spolvero in Ortofruit Italia. Per l’op piemontese l’annata è stata più che soddisfacente dal punto di vista dei prezzi, leggermente superiori rispetto a quelli già buoni del 2015, con volumi in crescita. Mirtilli, lamponi e more sono le principali referenze tra i berries a cui deve essere aggiunto Nergi, l’innovativo prodotto – una sorta di un piccolo kiwi con le sembianze di un’oliva – che sta dando ottimi risultati commerciali. Ad oggi sono circa 8 mila i quintali di piccoli frutti commercializzati dall’organizzazione di produttori di Saluzzo (Cuneo) grazie alle produzioni di 50 aziende socie, oltre a 1.500 quintali di Nergi. L’obiettivo è toccare i 20-25 mila quintali entro il 2020, compreso proprio il mini kiwi a marchio, che già l’anno prossimo dovrebbe arrivare a 3-4 mila quintali e sfondare quota 10 mila in quattro anni. Un progetto organico in fase di sviluppo per creare una alternativa sempre più importante alle produzioni storiche e tradizionali, ovvero pesche, mele e kiwi in primis.

“Storicamente – spiega Carlo Manzo (nella foto), direttore dell’op cuneese – i piccoli frutti sono produzioni più montane. Noi invece abbiamo dimostrato che i berries, se si trovano le condizioni giuste, possono funzionare bene anche in pianura. Queste produzioni per noi inizialmente erano marginali ma anno dopo anno stanno rivestendo un’importanza strategica crescente. La grande distribuzione si sta dimostrando sempre più interessata a queste referenze, Nergi compreso”.

nergiI piccoli frutti commercializzati da Ortofruit a valore rappresentano già il 30% del totale venduto dalla op piemontese. Il 50% è realizzato dalla frutta e il restante 30% dagli ortaggi. Ma nei prossimi anni la situazione dovrebbe capovolgersi. “Il trend parla chiaro. In previsione i berries diventeranno la categoria che a valore conterà di più”, annuncia Manzo. “Prevediamo che nel giro di 3-4 anni il 60% del valore totale verrà ricavato dai piccoli frutti, anche grazie al lavoro iniziato negli scorsi anni e che verrà portato avanti nei prossimi”.

Ortofruit, infine, è recentemente entrata in Mediterraneo Group all’interno di un accordo con il colosso Apofruit “attraverso il quale – sottolinea Manzo – abbiamo trovato un partner strategico per la valorizzazione dei nostri prodotti che entreranno nella linea Solarelli. Un’azione di co-branding su cui puntiamo molto. Il 2016 è l’anno “zero”. Il 2017 sarà il vero anno di lancio. C’è grande fiducia”.

Emanuele Zanini

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