ORTAGGI PRODOTTI NEL PUNTO VENDITA, LA NUOVA FRONTIERA NEGLI EMIRATI

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Gli Emirati Arabi stanno facendo passi da gigante con le produzioni di orticole in serra. Tecnologia e innovazione, sono gli strumenti con cui gli emiri che governano il Paese puntano all’obiettivo dell’autosufficienza alimentare.
È quanto viene segnalato dalla delegazione di Macfrut in visita a Expo Dubai, dove è stata presentata la prossima edizione della fiera cesenate in programma a Rimini da 4 al 6 maggio 2022.
“Negli Emirati – commenta Renzo Piraccini, patron del Macfrut e presidente di Cesena Fiere – si sta diffondendo sempre più  la coltivazione in serra di funghi e di diverse specie orticole. Ritengo che in pochi anni diventeranno autosufficienti su molte specie”.
Sono spunti interessanti che saranno ripresi anche nelle iniziative di settore proposte al Macfrut come ‘Smart Agricolture’ e nelle visite in campo collaterali.
Tuttavia, la difficoltà principale delle coltivazioni mediorientali è quella di riuscire a produrre nel clima ostile del deserto. Per questo serre hi-tech, colture fuori suolo e vertical farming, rappresentano delle soluzioni su cui il Paese sta investendo molto anche per cavalcare il tema della sostenibilità. Uno dei fil rouge di questa Expo.
Le tecnologie italiane sono considerate tra quelle all’avanguardia. Non è un caso, forse, che nello spazio architettonico dedicato all’Expo, a forma di fiore nel deserto, in cui ogni petalo rappresenta una tematica/sfida del futuro, il padiglione dedicato alla sostenibilità abbia un nome Italiano: ‘Terra’.
Un’imbeccata che, forse, il nostro Belpaese non è riuscito cogliere per spingere l’acceleratore sull’export di bio, come sarebbe stato lecito aspettarsi dato che siamo leader indiscussi sul mercato globale.
L’Italia, infatti, non è tra i Paesi europei presenti nel padiglione ‘Sostenibilità’, e questa grande e immotivata assenza è stata assordante se si pensa che c’erano altri Paesi anche del Terzo Mondo come il Mozambico.
Intano, da Dubai arrivano le ultime novità del settore della produzione di insalate indoor.
Tra gli espositori, l’emiratense Union Coop che promuove l’ultimo concept dei propri supermercati, denominato Union Farm, che rilancia uno stile di vita sano proponendo 16 nuove varietà di prodotti salubri.  Union Coop è la più grande cooperativa di consumatori degli Emirati Arabi Uniti. È sempre stata una sostenitrice del benessere e della prosperità della comunità e della società in cui opera.
L’ultima rivelazione è una testimonianza dei suoi continui sforzi. Warqa City Mall, l’ultimo arrivato nella lista dei centri commerciali gestiti da Union Coop, è sede di Union Farm, un nuovo concpet di salute che prevede la produzione di verdure fresche prive di pesticidi e altri additivi chimici, un’iniziativa che mira a promuovere il concetto di uno stile di vita più sano.
Mettendo in evidenza i dettagli del nuovo progetto, Yaqoob Al Balooshi, direttore del dipartimento fresh produce di Union Coop, ha detto: “Union Farm produrrà 16 varietà di verdure biologiche con una capacità di produzione di 15-20 chili al giorno nel prossimo futuro, secondo i piani prestabiliti”, sottolineando che Union Coop intende offrire le migliori verdure e la frutta a prezzi competitivi. Nel frattempo, la cooperativa emiratense sta già fornendo una vasta gamma di verdura e frutta nelle sue filiali per soddisfare il gusto e le preferenze dei consumatori, tenendo conto della diversità culturali presenti nel Paese.
“Il progetto di Union Farm – ha precisato Al Balooshi – è considerato tra i primi del suo genere in Medio Oriente. È stato avviato per la prima volta nella filiale di Al Warqa City Mall, ma è un primo passo verso la pianificazione di progetti simili nella costruzione dei prossimi punti vendita. Il consumatore che vuole aprirsi ad un concetto di agricoltura biologica di nuova generazione sarà in grado, nello stesso punto vendita, di vedere i prodotti in diverse fasi della loro vegetazione, fino alla raccolta e all’esposizione sullo scaffale”.
Mariangela Latella
(foto per concessione di Macfrut)

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