OROGEL: LA ROMAGNA ALLA CONQUISTA DEI MERCATI OLTRE OCEANO

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La Romagna va alla conquista della Corea del Sud armata di… kiwi. Tra un paio di settimane dal porto di Ravenna partiranno 16 container pieni di kiwi (circa 350 tonnellate, per un valore di mezzo milione di euro) che, dopo un viaggio via mare di 40 giorni, arriveranno nel paese dell’Asia orientale. La notizia è riportata dal Resto del Carlino.

Una risposta delle organizzazioni dei produttori romagnoli di actinidia all’esigenza di trovare nuovi mercati per l’ortofrutta, visto che i consumi italiani ed europei tendono a ridursi per effetto della crisi economica.

"Da questa operazione – — spiega Giuseppe Maldini (nella foto), presidente di Orogel Fresco -— ci aspettiamo un duplice risultato: un buon ritorno economico per i nostri produttori e la riduzione della quantità di kiwi da immettere sul mercato italiano ed europeo, in modo da evitare depressioni dei prezzi di mercato".

L’operazione, coordinata dal Cso, Centro Servizi Ortofrutticoli di Ferrara, coinvolge due consorzi: Made in Blu (gli associati principali sono Apofruit e Agrintesa, ha sede a San Pietro in Vincoli, in provincia di Ravenna) e Kiwi of Italy (ne fanno parte i gruppi cooperativi Orogel e Naturitalia e alcuni operatori privati).

"Guardiamo oltre gli oceani sia a Est che a Ovest – sottolinea al Carlino Maldini – per dare maggiore stabilità ai mercati agricoli, in modo da dare agli agricoltori prospettive meno incerte. Oltre all’Asia, guardiamo alle Americhe, quella del Nord e quella del Sud". L’altra strategia per dare maggiori sicurezza agli agricoltori è quella della lavorazione e trasformazione dei prodotti ortofrutticoli per differirne i consumi rispetto ai tempi di produzione.

Il Gruppo Orogel ha puntato principalmente sulla surgelazione e oggi è il primo produttore italiano con un fatturato di 177 milioni (+3,5% rispetto al 2011) ottenuto vendendo circa 88mila tonnellate di prodotti prevalentemente ortofrutticoli (+1%). Si tratta di risultati in controtendenza rispetto ai consumi di prodotti ortofrutticoli, che lo scorso anno in Italia sono diminuiti dell’1%.

"Tra i duemila agricoltori soci del Gruppo Orogel -— dice il direttore generale Giancarlo Foschi -— circa 400, distribuiti in tutta Italia, ci forniscono i prodotti da trasformare in surgelati. Questo li mette al riparo dalle oscillazioni dei prezzi perché per questa tipologia di prodotto i prezzi sono costanti, e noi cerchiamo ogni anno di aumentare i prezzi almeno dell’inflazione".

Sulle aspettative del 2013 "nel settore agricolo è sempre difficile fare previsioni -— risponde Foschi — perché oltre alle variabili di mercato ci sono anche quelle legate all’andamento atmosferico. Quest’anno è probabile un’ulteriore contrazione dei consumi, noi cercheremo di contrastarlo dando impulso a coltivazioni per noi abbastanza innovative come cipolle, carciofi e zucca. Speriamo che non ci sia un ulteriore aumento di costi, dopo l’incremento del 25% dell’energia elettrica avvenuto nel 2012".

Come incide la crisi economica sul mondo agricolo? «Paradossalmente potrebbe dare un impulso positivo poiché i giovani, che tendono ad allontanarsi dai campi per cercare occupazioni meno soggette a rischi, potrebbero essere invogliati a restare nei campi».

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