OP CAMPIDANESE: PIANO DA 6 MILIONI DI EURO ALL’INSEGNA DI SOSTENIBILITÀ E INNOVAZIONE

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OP Campidanese ha lanciato un piano di investimenti biennale da 6 milioni di euro per espandere le superfici, diventare autosufficiente dal punto di vista energetico (e, in generale, più green) oltre che puntare sull’agricoltura 4.0 spingendo anche sulle colture fuori suolo.
Guardando all’andamento della stagione, si è registrato un trend, per così dire, inversamente proporzionale per la varietà di pomodoro camone, prodotto di punta dell’azienda, da un lato, e ciliegini e cuore di bue dall’altro. Mentre a dicembre, gennaio e febbraio il camone viaggiava su prezzi all’ingrosso di circa 3,20 euro al chilo, da marzo in poi i prezzi hanno iniziato a risalire per arrivare adesso anche a 3,60 euro. In direzione contraria l’andamento di mercato dei ciliegini e della varietà cuore di bue che hanno registrato, entrambi, una campagna invernale buona con prezzi all’ingrosso tra i 3-3,20 euro al chilo per il ciliegino e 2,20-2,30. Per queste varietà, a partire da marzo, le quotazioni hanno iniziato a scendere  fino ad assestarsi su prezzi all’ingrosso intorno ai 2 euro al chilo per il ciliegino e un’euro e cinquanta per il cuore di bue.

“L’andamento del camone è legato in parte alla pandemia di Covid che ha portato ad una riduzione della domanda e conseguente andamento discontinuo degli ordini da parte delle insegne della GDO che hanno spinto molto sulla pressione promozionale”, spiega Salvatore Lotta, direttore commerciale dell’OP Campidanese che, fra l’altro, è il primo produttore italiano della varietà camone nel quadro del progetto, partito nel 2015, “Il camone, quello vero” a cui aderiscono altre tre aziende e in cui, da sola, produce il 50% dei volumi.

“Con l’inizio della bella stagione e l’allentamento della pressione pandemica – precisa Lotta – assistiamo ad un ritorno della richiesta di prodotti premium come il camone. Questo dipende anche dalla ripresa delle attività commerciali e del canale horeca che per molti mesi hanno lavorato a singhiozzo per le chiusure di emergenza imposte dai DPCM anti-Covid. Il camone è un pomodoro insalataro di ottima qualità e gusto che offre una soluzione ideale per la domanda estiva di prodotti freschi e saporiti”.
A causa del maltempo che c’è stato in Sardegna tra dicembre e febbraio, con poche giornate di sole e temperature più basse rispetto alla media stagionale della regione, quest’anno si sono registrati anche problemi di volumi (-10%) per il pomodoro camone che, contemporaneamente, ha avuto un calo di domanda – relativamente all’OP Campidanese – tra il 20 e il 25%. Praticamente quasi quanto l’azienda sarda destina normalmente al canale horeca (circa il 30%) mentre il resto viene distribuito in GDO.
Da marzo è ripresa la crescita – spiega Lotta – e pensiamo si possa ritornare presto ai nostri livelli normali di sviluppo, stoppati dal Covid, e pari, in condizioni ‘normali’ ad un +20% annuo. Guardando ai prezzi, in questa fase, sono in linea con quelli dell’anno passato”.
Tornando al piano biennale di investimenti da 6 milioni di euro, esso ha diversi obiettivi. Primo fra tutti la riduzione dell’impatto ambientale, ma anche l’ampliamento delle superfici. “Attualmente – sottolinea al riguardo Salvatore Lotta – abbiamo circa 25 ettari dedicati al pomodoro di cui 15 dedicati al camone, che producono ogni anno circa 1.500 tonnellate solo di quest’ultima varietà. Con il piano di investimenti vogliamo espandere le superfici dedicate al camone e soprattutto a quello coltivato in serra e fuori suolo, in idroponica. Arriveremo a 25 ettari dedicati a questa tipologia di pomodoro, di cui la metà saranno coltivati fuori suolo. Attualmente gli agronomi stanno studiando le soluzioni migliori. Contemporaneamente, abbiamo installato nuove linee di packaging per ridurre il formato dedicato al pomodoro camone e portarlo a 300 grammi e, nello stesso tempo, per introdurre confezioni sostenibili, con cestino in cartone e film biodegradabile. Con le nuove linee di confezionamento, introdotte a settembre 2020, produciamo circa 25 tonnellate di camone al giorno ”.
Il piano di investimenti di OP Campidanese prevede anche la costruzione di un impianto fotovoltaico sul tetto dello stabilimento storico, da 15 mila mq, che porterà l’azienda ad essere energeticamente autosufficiente; la costruzione di un magazzino ulteriore per il confezionamento di altri mille mq e nuove tecnologie di coltivazione 4.0 che prevedono oltre alla coltivazione idroponica anche nuovi impianti di irrigazione con sistemi di sonde che misurano il reale fabbisogno di acqua delle colture.
“In pratica – specifica Lotta – da qui a due anni, contiamo di ridurre il nostro impatto ambientale mediamente del 50% e di abbattere quasi del 100% il consumo energetico delle linee di lavorazione nei capannoni, del 50% quello idrico anche attraverso l’introduzione di micro-irrigatori che hanno dei sistemi di dosaggio dell’acqua per tagliare gli sprechi”.
Mariangela Latella
(fonte: Corriere Ortofrutticolo n. 3/2021)

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