Per l’OP CAI di Furci Siculo (Messina) il 2023 sarà un anno importante: l’ampliamento del magazzino, che passerà da 2 mila a 5 mila metri quadrati con la fine dei lavori previsti entro la prossima estate e la piena operatività per settembre, sarà decisivo per lo sviluppo dell’azienda, specializzata nella produzione e commercializzazione di agrumi, limoni e arance in particolare.
L’OP CAI conta 200 soci con oltre mille ettari coltivati: 600 di limoni e altri 550 di arance. I 1.150 ettari complessivi quindi potrebbero aumentare grazie proprio all’ampliamento del magazzino.
Per quanto riguarda la stagione agrumicola, l’Op siciliana in questo periodo sta lavorando in particolare con i limoni Primofiore, la cui campagna, iniziata a fine novembre, è entrata nel clou dei volumi e della qualità. “Il prodotto – spiegano Salvatore Scarcella, presidente dell’OP e Antonio Lo Conte, responsabile controllo di gestione dell’organizzazione di produttori messinese – ha raggiunto un ottimo livello qualitativo grazie all’arrivo del freddo. Le vendite sono state positive all’estero. Ci aspettiamo una ripresa del mercato italiano. Ma i consumi latitano, anche sul biologico, che rappresenta il 70% della nostra produzione (sebbene anche sul restante 30% non certificato bio non vengano effettuati trattamenti)”.
La campagna limoni proseguirà con Primofiore e Bianchetto fino a maggio e giugno, quando partirà quella del Verdello, a cui seguirà a settembre quella del Limone Interdonato IGP, mentre a novembre si ripartirà di nuovo con il Primofiore.
Per quanto riguarda le arance, dopo la conclusione della campagna delle Navel, caratterizzata da una partenza e conclusione anticipata a causa del caldo estivo che ha portato ad una maturazione precoce dei frutti, è partita quella del Tarocco e da poco quella del Valencia. L’OP è specializzata sul prodotto biondo, con la Germania principale cliente estero. “Il mercato delle arance sta andando un po a rilento. Speriamo comunque in una ripresa generalizzata dei consumi di agrumi”.
I prezzi, spiegano dall’azienda siciliana, sono stabili, sia per i limoni che per le arance: “A lievitare però sono i costi: con le spese energetiche ci difendiamo – spiegano Scarcella e Lo Conte – grazie anche all’impianto fotovoltaico presente nelle nostra sede che assorbe l’80% delle spese energetiche (ma con l’ampliamento del magazzino aumenterà anche la capacità degli impianti solari), mentre i costi di packaging e trasporti hanno subito incrementi importanti, riducendo i margini. I lavori che stiamo effettuando alla struttura testimoniano come la nostra intenzione sia di rilanciare per aumentare volumi ed efficienza”.
Emanuele Zanini
emanuele.zanini@corriere.ducawebdesign.it
Nella foto di apertura, da sinistra: Salvatore Scarcella, Antonio Lo Conte, Samuele Livornese dell’OP CAI