L’OP CAI cambia passo con il nuovo magazzino (nella foto). L’organizzazione di produttori siciliana da alcuni mesi può contare su una nuova struttura che ha raddoppiato la superficie dello stabilimento nella sede di Furci Siculo (Messina), passando da 6 mila a 12 mila metri quadri. Sono stati inseriti macchinari di ultima generazione e in particolare una calibratrice da 6 linee di selezione (prima erano solo quattro), con 6 pesatrici e 24 macchine dedicate al confezionamento (prima erano rispettivamente 3 e 12), e quindi raddoppiando di fatto la capacità di lavorazione dei prodotti.
“Con il nuovo stabilimento diminuiremo i tempi di lavorazione e di consegna, tagliando i costi”, spiegano Salvatore e Carmelo Scarcella, rispettivamente presidente e vice presidente dell’OP siciliana, assieme ad Antonio Lo Conte, addetto commerciale. “In questo modo – aggiungono – saremo in grado di lavorare dal 30 al 40% in più di volumi di agrumi”. La capacità produttiva giornaliera passa così da 1-600-1.700 quintali a 2.600-2.700 quintali. L’investimento complessivo ammonta a 5 milioni di euro.
CAI spinge inoltre sull’innovazione varietale. Le aziende agricole dell’OP, per esempio, hanno effettuato nuovi investimenti con la messa a dimora su 18 ettari di nuove piantagioni di limoni che andranno in produzione tra due, tre anni.
Due nuove varietà precoci di limone per anticipare la campagna
OP CAI ha inoltre iniziato a coltivare nuove varietà precoci di limone – denominate Fino e 2KR, che fanno parte della famiglia del Femminello siracusano) – che puntano ad anticipare la stagione. “La Sicilia entra in produzione dopo la Spagna e altri competitors con il Primofiore tra fine ottobre e i primi di novembre”, spiegano i vertici dell’OP. “Con queste varietà precoci riusciamo ad anticipare la campagna di un mese. Con ogni probabilità saremo pronti già per la campagna 2025-2026. In tal senso con il nuovo magazzino saremo in grado di rendere i processi più efficienti con costi inferiori”.
Buone aspettative sulla nuova campagna agrumicola
Per quanto riguarda la stagione agrumicola, nei giorni scorsi è iniziata la campagna delle arance Navel, “che presentano un’ottima qualità e un elevato grado brix, sebbene, a causa del clima torrido in estate e siccitoso, le pezzature saranno sotto alla media. Ma si prospetta una campagna con un’ottima qualità”.
Positive le premesse anche per i limoni. “Siamo partiti con il Primofiore una quindicina di giorni fa, con calendario e volumi nella media. La campagna estiva del Verdello, la prima effettuata impiegando il nuovo magazzino, ha registrato poche quantità. Ora siamo fiduciosi per il prosieguo della stagione”, affermano dall’OP.
I numeri dell’OP: 180 soci e 20 mila tonnellate di agrumi
CAI è un’organizzazione di produttori con circa 100 soci diretti e con due cooperative per circa 180 associati singoli in tutto. Con areali per circa 1.100 ettari (600 a limoni e 500 ad arance) l’OP messinese stima di commercializzare 12 mila tonnellate di limoni e 8 mila di arance.
Per le arance CAI si è specializzata sul biondo (Navel fino a febbraio, Valencia da febbraio a maggio). Con i limoni si parte in autunno con il Primofiore fino a maggio, con la finestra del Bianchetto (Varietà Primofiore) tra maggio e giugno e poi da luglio a settembre con l’estivo Verdello. Il 100% della produzione di arance è biologico, mentre per i limoni è al 70% bio (il restante 30% è comunque a residui praticamente azzerati seppur non certificati)
Il 30-35% dei volumi vengono esportati, principalmente in Germania, dove il biologico continua ad avere un peso significativo, Francia, Svizzera, Danimarca, Austria e Olanda, oltre a Paesi dell’Est come la Romania.
Emanuele Zanini
emanuele.zanini@corriereortofrutticolo.it