NUOVA PAC, MENO DOMANDE PER GLI AIUTI DIRETTI: INCIDONO BUROCRAZIA E INFLAZIONE

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I dati ufficiali non sono ancora disponibili, ma dalle prime indicazioni messe a punto negli Stati
membri risulta che sono diminuite le domande presentate dagli agricoltori per gli aiuti diretti
della nuova Pac rispetto ai numeri raggiunti negli anni passati.

In Francia, secondo quanto dichiarato dal ministro dell’Agricoltura, circa il 10% dei produttori richiedenti gli aiuti di base al reddito ha rinunciato ai maggiori sostegni finanziari previsti dagli “ecoschemi” varati per
rafforzare la valenza ambientale dell’attività agricola.
Lo ha reso noto nei giorni scorsi Confagricoltura. Essenzialmente due i fattori che possono aver inciso sulle scelte degli agricoltori: la complessità delle procedure e, soprattutto, il taglio dei pagamenti diretti aggravato, in termini reali, dall’eccezionale aumento dell’inflazione.

Lo scorso giugno, ha ricordato Confagricoltura, la Commissione europea ha presentato una proposta per la revisione di medio periodo del bilancio pluriennale dell’Unione in scadenza nel 2027. Agli Stati membri è stata indirizzata la richiesta di finanziamenti aggiuntivi per un ammontare di 66 miliardi di euro, ma il bilancio agricolo resterebbe invariato nonostante il rialzo inflattivo che ha spinto in alto anche i costi di produzione.

La proposta della Commissione è ora all’esame dei governi nazionali, con l’obiettivo di raggiungere l’intesa entro la fine dell’anno. “L’ultima riforma della Politica agricola comune (Pac) è vistosamente inadeguata rispetto alle esigenze che si sono manifestate a seguito della pandemia e dell’aggressione russa all’Ucraina”, ha sottolineato in una nota l’organizzazione agricola. Tuttavia, in una fase in cui la sicurezza e l’indipendenza alimentare sono tornate in primo piano, il “disinteresse” degli agricoltori nei confronti della Pac è motivo di preoccupazione. Ecco perché risulta indispensabile incrementare i fondi assegnati al bilancio agricolo dell’Unione europea.

Secondo l’organizzazione agricola occorre anche aumentare la dotazione della riserva di crisi della Pac, da utilizzare come strumento di intervento rapido e diretto per ristorare i danni, ormai ricorrenti e diffusi, provocati dal cambiamento climatico. Confagricoltura ha infine ricordato che le spese della Pac ammontano a meno di mezzo punto percentuale del Pil complessivo dei 27 Stati membri.

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