Calano i volumi di pomodoro trasformato nel 2012 al Nord. L’Organizzazione Interprofessionale Distretto del Pomodoro da Industria Nord Italia ha diffuso i dati definitivi relativi ai prodotti finiti ottenuti nel 2012 dalle 23 imprese di trasformazione aderenti al Distretto. La campagna di trasformazione si è chiusa con un calo dell’8% delle quantità trasformate.
Il 60% del pomodoro trasformato è stato destinato agli scambi industriali, il 25% al retail ed il 13% all’Horeca. Nel corso dell’ultimo Comitato di Coordinamento dell’Organizzazione Interprofessionale Distretto del Pomodoro da Industria Nord Italia, sono stati diffusi i dati definitivi relativi ai prodotti trasformati ottenuti dalle imprese di trasformazione del Distretto nel corso della campagna 2012.
Nel corso della campagna 2012, nell’area del Distretto, hanno operato 23 imprese (di cui 5 cooperative) con 28 stabilimenti di trasformazione, che hanno lavorato complessivamente 2.289.386 tonnellate di pomodoro da industria, rispetto ai 2.491.878 del 2011, con una flessione dell’8,1%. Alla produzione di concentrati è stato destinato il 45,1% della materia prima trasformata, per un totale di 1.032.909 tonnellate di pomodoro, che ha fatto registrare una flessione del 11,5% sul 2011.
Il 33% del pomodoro, per complessive 755.674 tonnellate di materia prima, è stato destinato alla produzione di polpe (cubettato, estruso, polpa fine), in calo del 6,2% sul 2011. Il 19,5% del pomodoro, pari a 446.652 tonnellate, è stato destinato alla produzione di passate di pomodoro, in calo dell’1% sul 2011. Il 2,2%, pari a 50.598 tonnellate, è stato destinato alla produzione di sughi, in calo del 16% sulla campagna 2011. Il rimanente 0,2% è stato destinato alla produzione di fiocchi di pomodoro.
Nella rilevazione dei dati relativi ai prodotti finiti delle industrie associate, l’OI Distretto Pomodoro ha introdotto nel 2012, anche quella relativa alla destinazione commerciale dei prodotti finiti. I dati evidenziano come le passate siano destinate al retail per il 56,3%, all’Horeca per il 5,7% ed agli scambi industriali per il 38,0%. Le polpe sono destinate al retail per il 31,4%, all’Horeca per il 25% ed agli scambi industriali per il 43,6%. Infine i concentrati sono destinati agli scambi industriali per l’85,3% ed il restante 14,6% al retail ed all’Horeca.
Considerando la materia prima per categoria merceologica, sulla base della destinazione dei prodotti finiti per canale di vendita, emerge come il 60,6% del pomodoro trasformato sia destinato agli scambi industriali, il 25,5% al retail ed il 13,9% al canale Horeca. Nonostante nel 2012 si sia registrato un calo della produzione, sia a livello italiano (-10%) che mondiale (-13%), il mercato dei derivati del pomodoro ha mostrato segni di pesantezza in particolare in Europa, causa la perdurante crisi generalizzata dei consumi.
CATEGORIE MERCEOLOGICHE DISTINTE PER CANALE COMMERCIALE (Percentuali calcolate sul pomodoro fresco lavorato) |
||||
% RETAIL |
% HORECA |
% INDUSTRIA |
||
Concentrati |
202.470 |
7,5% |
7,1% |
85,3% |
Polpe |
522.598 |
31,4% |
25,0% |
43,6% |
Passate |
232.324 |
56,3% |
5,7% |
38,0% |
Sughi |
26.632 |
35,1% |
58,2% |
6,6% |
Altri prodotti |
226 |
– |
– |
– |
Totale |
984.250* |
25,5% |
13,9% |
60,6% |
Tabella 2: Ripartizione del prodotto fresco nei diversi canali commerciali di destinazione
(*) il totale indica una sommatoria di diverse produzioni con gradi Brix differenti
Sul fronte delle nuove attività, l’O.I. Distretto del Pomodoro da Industria Nord Italia, in collaborazione con i centri di ricerca del territorio, ha definito le linee di attività prioritarie per la sperimentazione nel settore, allo scopo di ottimizzare i finanziamenti predisposti dalle Regioni Emilia-Romagna e Lombardia. L’O.I. Distretto Pomodoro ha inoltre raggiunto un accordo fra Regione Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto per un Disciplinare di Produzione Integrata unico a partire dal 2013 sul pomodoro da industria, apportando notevoli semplificazioni per la gestione di campagna delle Op e giovando alle imprese di trasformazione che possono commercializzare prodotti finiti, partendo da una materia prima con i medesimi requisiti di partenza.
Il Presidente dell’O.I. Distretto del Pomodoro da Industria del Nord Italia – Pier Luigi Ferrari – ha auspicato che, nonostante le difficoltà che sta attraversando il settore del pomodoro, si possa arrivare a definire un accordo per la prossima campagna che consenta di salvaguardare questo settore vitale della produzione agroalimentare, continuando a perseguire la strada della qualità che caratterizza il bacino di produzione del Distretto del Nord Italia.
L’O.I. DISTRETTO DEL POMODORO NORD ITALIA – L’Organizzazione Interprofessionale Distretto del Pomodoro da Industria – Nord Italia, riconosciuta dalla Regione Emilia Romagna il 21 dicembre 2011 con ratifica di approvazione dall’Unione Europea, è costituita dai soggetti della filiera del pomodoro dell’Area Nord e ad oggi conta 62 Associati che rappresentano la totalità del comparto produttivo. Per la parte agricola, partecipano le Organizzazioni dei Produttori, le OP di auto-trasformazione e le Organizzazioni Professionali. Per la parte di trasformazione, partecipano le industrie private, le industrie cooperative e le Associazioni di categoria. Il Distretto è costituito anche da soci consultivi, ovvero da Enti pubblici, come le Province, le Camere di Commercio e i Centri di ricerca di riferimento del settore, che forniscono un prezioso contributo secondo le proprie competenze. La finalità che originariamente il Distretto si è posto è quella di promuovere forme di confronto, di collaborazione e coordinamento tra le parti coinvolte nella filiera, in particolare dopo l’avvenuto disaccoppiamento degli aiuti comunitari al settore, con lo scopo di rafforzare la competitività della filiera nel suo complesso, approcciando le nuove sfide del mercato in modo compatto e coordinato.