Dopo un primo trimestre di notevole crescita, è arrivato un secondo trimestre caratterizzato da un mercato rallentato, soprattutto in relazione all’esportazione. Così Giuseppe Cilio, CEO e founder di Italo’s Farmer commenta il mercato dei pomodori nel 2021.
L’azienda Italo’s Farmer coltiva pomodori su una superficie serricola di circa 25 ettari, in ambiente protetto, a Vittoria e a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa. L’azienda è nata nel 2016, con l’idea di vendere prodotti siciliani, ben lavorati, contraddistinti da un buon sapore, in tutto il mondo, “raccogliendo i prodotti delle nostre piante sempre in tempo, e facendoli scoprire all’estero”.
L’obiettivo è stato in parte già raggiunto: “Italo’s Farmer è un brand conosciuto in Italia e in Nord Europa, dalla Norvegia alla Svezia, in Olanda e in Belgio”, precisa Giuseppe Cilio.
Nel 2020, Italo’s Farmer ha venduto 1.400 tonnellate ciliegino, 600 tonnellate datterino, 400 tonnellate di piccadilly e 100 tonnellate di pomodorini colorati. Osservando il 2021, Cilio si esprime così: “Il primo trimestre 2021 ha registrato una crescita notevole di fatturato, rispetto allo stesso trimestre del 2020. L’aumento del fatturato è legato in particolare al nostro ingresso in mercati del Nord Europa, Olanda in primis”.
Il secondo trimestre presenta un trend di tutt’altro tipo: “E’ un momento decisamente diverso rispetto al primo trimestre. La minore richiesta è dovuta all’inizio delle produzioni nei diversi mercati di sbocco e anche al prezzo imposto dal Nord Africa che ci costringe a restare fuori da vendite al ribasso che sono solo un danno”.
Chiediamo: come ha impattato il Covid?
“Il settore ortofrutticolo – risponde Cilio – ne ha risentito solo a livello di Mercati Generali e di horeca, mentre nella GDO e sulle vendite dai volumi più grandi, non si è verificato un calo d’interesse, anzi, per quanto riguarda i pomodorini, il trend è sempre stato in crescita”.
Circa le aspettative e i programmi dell’azienda ragusana, l’intenzione di Italo’s Farmer è di investire sulla produzione di varietà che possano avere una lunga shelf life. C’è poi la criticità del Tomato Brown da affrontare e da contenere trovando soluzioni che possano garantire una almeno minima resistenza a questo virus che sta riducendo le produzione di pomodoro: “Ma la ricerca – precisa il titolare di Italo’s Farmer – deve lavorare ancora molto”.
Per quanto riguarda il mercato, Giuseppe Cilio vorrebbe “riprendere e consolidare, ad ottobre, quando saranno terminate le produzioni locali, il grande lavoro che abbiamo iniziato nei Paesi in cui abbiamo esportato, lasciando un buon ricordo.”
Italo’s Farmer non ha ancora utilizzato l’e-commerce come canale di vendita. Cilio ritiene che e-commerce e ortofrutta siano ancora due mondi lontani, “perché il prodotto deve viaggiare in condizioni climatiche fresche e bisogna avere mezzi adeguati”.
L’obiettivo, in prospettiva, per Italo’s Farmer è “garantire la qualità del made in Italy e far sì che il consumatore italiano e straniero sappia di trovare nel prodotto italiano una garanzia di qualità”.
Come? “Cercando – risponde Cilio – di alzare il livello di interesse e di promozione verso i prodotti siciliani ben lavorati, che hanno qualità che gli altri non possono avere, perché noi abbiamo il sole, per fortuna, e nessuno ce lo può togliere”.
Italo’s farmer non produce solo pomodori ma anche melanzane, di tutte le varietà, e peperoni. L’azienda fa un’ottima comunicazione: il suo brand ambassador è Simone Rugiati, chef di fama nazionale.
(fonte: Corriere Ortofrutticolo n. 3/ 2021)