NOCI, MERCATO IN CRESCITA. POTENTE: “MA IN ITALIA SI CONTINUA A INVESTIRE POCO”

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Raccolto di buona qualità, mercato sempre interessante, domanda sostenuta ma cronica produzione nazionale deficitaria rispetto alla richiesta. Sono queste in estrema sintesi le prime impressioni sull’annata delle noci in Italia. Giancarlo Potente (nella foto), ex presidente del consorzio Il Noceto, commenta così la stagione.

 
“Quello delle noci rimane in generale un comparto attivo e in crescita. Ma in Italia i produttori che credono sul prodotto sono in pochi”.Ma perché non si punta abbastanza su un prodotto in così forte crescita? “Il problema è che gli investimenti economici iniziali (parliamo di circa 20 mila euro per ettaro) non si ripagano in brevissimo tempo. Per avere i primi ritorni bisogna attendere almeno 5-6 anni”. Spiega Potente. “Il frutteto è complesso da seguire. Per coltivare la noce serve un alto livello di preparazione. Chi si improvvisa difficilmente riesce a proseguire”.

Questa, secondo l’imprenditore veneto, la principale causa della scarsità di investimenti e di conseguenza di produzione nel nostro Paese, concentrata principalmente in Campania, Veneto, Basilicata, Lazio e Marche. “In Italia si producono non più di 10 mila tonnellate”, cifra che non soddisfa nemmeno il 20% delle richieste. “E ne importiamo oltre 40 mila tons”.

“C’è un certo fermento in Emilia Romagna con la noce tipica del territorio – aggiunge Potente – dove si sta puntando su questo prodotto al posto per esempio delle coltivazioni di pesche e in parte anche a Ferrara al posto delle pere”. Dopo la difficile stagione del 2014, caratterizzata dalle piogge estive che hanno creato non poche problematiche, quest’anno la stagione si prospetta ben più promettente. Ma a giocarsi un ruolo di primo piano saranno altri Paesi, che esportano le loro produzioni anche nel Belpaese. A partire da quelli extraeuopei come California e dalla primavera all’estate Argentina e Australia. In Europa sta assumendo un peso crescente la Francia, con le proprie produzioni di nicchia, come quella di Grenoble o quella di Perigord. E intanto l’Italia rimane a guardare. (e.z.)

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