È stato presentato questa mattina, durante la XIII Giornata della Noce promossa da New Factor di Rimini, il progetto In-Noce, che coinvolge undici aziende del comparto tra Emilia Romagna e Marche, con la partnership di Agrintesa e capofila proprio la società romagnola.
“Si tratta di un progetto di filiera, in fase di presentazione alla Regione, destinato a partire entro la fine di ottobre con investimenti privati, anche se si spera possa beneficiare dei finanziamenti del PSR”, ha sottolineato il direttore operativo di New Factor Alessandro Zampagna.
Il progetto In-Noce prevede un piano di investimenti di 2 milioni di euro da parte delle imprese coinvolte per lo sviluppo dei noceti, l’acquisto di nuove attrezzature e il potenziamento di una tecnologia nei canoni dell’industria 4.0.
Per l’azienda agricola San Martino, diretta da Cesare Bendandi (la cui presidenza è affidata ad Alessandro Annibali, ad di New Factor) si prevede anche la costruzione di un nuovo cantiere di raccolta, utile a tutte le aziende aderenti all’accordo. Tra qualche giorno inizieranno i lavori per la costruzione del nuovo impianto: la superficie raddoppierà rispetto a quella attuale (da 1000 a 2000 mq) e la capacità di lavorazione quadruplicherà.
I vantaggi a favore delle aziende coinvolte saranno molteplici: la rete infatti permetterà l’integrazione in tutte le fasi, dalla produzione alla smallatura, fino all’essicazione, alla calibratura e al commercio.
In termini commerciali New Factor si impegnerà ad acquistare l’intera produzione delle aziende partner.
“Il nostro non è un progetto esclusivamente commerciale ma è spinto dalla volontà di far crescere sempre più sul nostro territorio un’eccellenza produttiva. È per questo che l’iniziativa è aperta a quante più realtà vorranno farne parte”, ha spiegato l’ad di New Factor Alessandro Annibali. “Non a caso – ha aggiunto – abbiamo deciso di cambiare il nostro brand commerciale da ‘Noci di Romagna’ a ‘Noci di San Martino’ con l’idea di coinvolgere sempre più operatori anche fuori dai confini romagnoli. Ci auguriamo che nei prossimi 10 anni la nocicoltura italiana possa essere punto di riferimento in Europa”.
Un progetto innovativo, dunque, che guarda al futuro puntando sulla qualità. “Il sogno che abbiamo e che vogliamo realizzare – ha concluso Annibali – è far riconoscere le nostre noci come le migliori dal punto di vista qualitativo”.
Chiara Brandi