NEL VERONESE CILIEGIE COMPROMESSE DALLA DROSOPHILA: “3,5 MILIONI DI DANNI”

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La filiera cerasicola veronese sta attraversando un periodo drammatico. La causa è la Drosophila suzukii, il parassita polifago proveniente dal Sud-Est asiatico che sta provocando enormi danni. Verona raccoglie oltre il 70% delle ciliegie in Veneto (dati Istat 2015) e gli ettari sui quali si conduce la cerasicoltura sono circa 1.800 nell’intero territorio provinciale.
“Quest’insetto svolge parte del suo ciclo biologico su piante ospiti, prediligendo frutti rossi a bacca liscia e di spessore ridotto”, spiega Fausto Bertaiola (nella foto), presidente di Confcooperative Verona. La femmina di Drosophila suzukii depone fino a 400 uova durante il proprio ciclo vitale, distribuendone circa 2-3 per frutto, che risulta inidoneo al commercio. “L’impatto sulla cultura è disastroso – prosegue Bertaiola – perché dalla deposizione delle uova alle prime evidenze della larva passano uno/due giorni, perciò i produttori, per evitare contestazioni successive alla vendita, preferiscono non raccogliere”.
I principali mercati di raccolta fanno capo a Confcooperative di Verona che in questi giorni ha cercato di fare una prima stima dei danni, analizzando i dati relativi alla raccolta dei mercati di San Pietro, Negrar, Illasi e Marano. “Grazie al contributo di queste strutture abbiamo potuto costatare che, rispetto alla media degli ultimi tre anni, nel 2016 c’è stato un calo del 47% dei conferimenti. I quattro mercati analizzati hanno raccolto complessivamente 1.926 tonnellate realizzando un prezzo medio di 1,87 euro il chilo. Se si incrociano i due dati emerge chiaramente un valore drammatico: la Drosophila suzukii – conclude Bertaiola – nel solo territorio della Valpolicella, ha fatto quasi 3,5 milioni di euro di danni”.

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