Il Servizio Federale Russo per la supervisione della tutela dei diritti dei consumatori e la salute (Rospotrebnadzor) ha vietato anche l’importazione di succhi di frutta dall’Ucraina (oltre che di alimenti per l’infanzia), dopo i blocchi dei giorni scorsi, il principale dei quali è quello alle importazioni di ortofrutta dalla Polonia (leggi news).

La ragione del blocco alle importazioni di succhi di frutta è che i prodotti non avrebbero superato i controlli di conformità alle normative di dogana. Sulle etichette dei succhi bloccati risulta però fosse presente il bollo che autorizza la vendita nei mercati dell’Unione Doganale dei Paesi ex Unione Sovietica. I viaggiatori provenienti dall’Ucraina non possono trasportare nei bagagli a mano e nelle valigie latticini, frutta, verdura, pesce in scatola, prodotti che non si possono spedire per pacco postale.

La Polonia – primo esportatore di mele in Russia, che a sua volta è il primo consumatore mondiale – sta intanto reagendo al blocco della frutta attraverso una vivacissima campagna sui social network e in particolare su twitter. I polacchi non hanno dubbi: la Russia ha bloccato l’importazione di frutta e verdura dalla Polonia come risposta alla nuova ondata di sanzioni europee per le attività di Mosca in Ucraina. "I pesticidi non c’entrano. È una misura politica", si assicura a Varsavia. Un duro colpo per gli agricoltori polacchi: in un comunicato, i contadini hanno denunciato che la misura li metterebbe in ginocchio. La campagna lanciata su twitter ‘mangiati una mela’ è diventata subito molto popolare: gli utenti del ‘social’ si fanno fotografare con una mela in mano, spesso vicino all’ambasciata russa, o ispirandosi a guerre stellari. Hanno aderito politici, catene di negozi, alcune ambasciate polacche e migliaia di internauti. Anche su Facebook è stata aperta una pagina di protesta. Solo nel 2013 Mosca ha importato dalla Polonia 776 mila tonnellate di frutta e verdura, per un valore pari a 320 milioni di euro.