SEMAFORO VERDE ALL’ORTOFRUTTA MOLDAVA NELL’UE. CASELLI: NUMERI MARGINALI

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Il Parlamento Europeo dà semaforo verde alla rimozione temporanea dei dazi su alcune produzioni ortofrutticole moldave: prugne, uva da tavola, mele, pomodori, aglio, ciliegie e succo d’uva. Articoli il cui commercio è andato in blackout a causa del conflitto ucraino. Secondo la Commissione Europea, le esportazioni di questi prodotti potrebbero raddoppiare nel corso di un anno, arrivando a un valore di mercato di 55 milioni di euro.

Le conseguenze dovrebbero essere marginali per il Made in Italy e più in generale nel Continente: “I numeri sono piccoli”, commenta Simona Caselli, presidente di Areflh. “L’intero import di merci nell’UE (di tutti i prodotti di tutti i settori) è 1,83 miliardi. I 7 prodotti agricoli in questione credo peseranno pochissimo”.

Il motivo della misura? A causa della sua forte dipendenza dai territori ucraini, la Moldavia, fin dall’inizio della guerra, ha subìto molte ripercussioni negative, soprattutto nell’ambito del commercio internazionale.

La Moldavia, nel 2014, aveva preso parte all’accordo di libero scambio globale e approfondito (Dcfta), col quale ha potuto esportare in Ue merci agricole senza dazi, a eccezione di sette prodotti: appunto, prugne, uva da tavola, mele, pomodori, aglio, ciliegie e succo d’uva. Prima della guerra, venivano esportati principalmente verso Russia, Ucraina e Bielorussia.

 

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