“Alla luce delle molteplici difficoltà che gravano sui produttori agricoli, stretti da tempo nella morsa tra gli elevati costi di produzione, schizzati alle stelle a seguito del drammatico conflitto in atto sul versante comunitario orientale, e le remunerazioni a dir poco insoddisfacenti, non possiamo che accogliere favorevolmente i contenuti agricoli del cosiddetto ‘DL Milleproroghe’, che vengono incontro alle esigenze del Primario e alle istanze avanzate dalla Confederazione per dare modo agli agricoltori di gestire con più tranquillità le molteplici scadenze cui sono sottoposti”.
Lo ha sottolineato la Copagri intervenendo in audizione davanti alle commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio della Camera nell’ambito dell’esame del ddl di conversione del DL 215/2023 con disposizioni urgenti in materia di termini normativi.
“Bene, quindi, la proroga a tutto il 2024 del termine entro cui viene consentito alla PA di posticipare al momento del saldo le verifiche richieste per la conformità dei provvedimenti di elargizione dei sussidi alla regolarità contributiva e fiscale, così come la proroga dei termini per l’estirpazione delle piante colpite dalla Xylella, in deroga alla disciplina vigente e ai procedimenti di impatto ambientale”, ha osservato la Copagri, esprimendo analogo favore per la proroga dell’obbligo di revisione delle macchine agricole, posticipato a fine 2024 per i mezzi immatricolati fino al 1996 e a fine 2025 per quelli immatricolate fino al 2019, che però andrebbe prevista anche per i veicoli immatricolati entro il 31 dicembre 1983, poiché si è ancora in attesa del relativo decreto ministeriale.
“A pesare sul comparto è però l’assenza nel provvedimento in esame di una serie di misure ampiamente e ripetutamente caldeggiate dal settore, rimaste già fuori dalla manovra. Ci riferiamo, in particolare, alla proroga al 2024 dell’esonero contributivo per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali under40, che, a nostro avviso, andrebbe al contrario recuperato e reso strutturale; in un contesto nel quale le regole comunitarie hanno reso ancora più complesso l’accesso ai contributi comunitari per i giovani agricoltori, infatti, diventa ancora più importante mettere in campo ogni possibile intervento per favorire il più possibile il tanto decantato ricambio generazionale nel Primario”, ha evidenziato la Confederazione.
“Allo stesso modo, in una situazione nella quale i produttori agricoli sono fortemente colpiti dall’aumento del costo dei carburanti e dell’energia e dalle sempre più evidenti conseguenze del climate change, appare del tutto paradossale la mancata proroga dell’esenzione IRPEF per i redditi dominicali e agrari, intervento fondamentale per mettere un freno al graduale abbandono del Primario da parte di lavoratori e imprenditori, che sempre più spesso si stanno orientando verso altri comparti”, ha concluso la Copagri.