MERCATO DI PESCARA, LA REGIONE PUÒ SALVARLO

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Situazione di paralisi al mercato ortofrutticolo di Pescara. Siamo in grado di riportare come stanno le cose, attraverso la ricostruzione di una fonte attendibile. Ecco dunque i fatti che hanno portato sulle soglie della chiusura.

La società La Valle Della Pescara scarl, che ha realizzato il nuovo Centro agro-alimentare abruzzese in località Villanova di Cepagatti (Pescara), non ha pagato a luglio 2010 l’ultima rata di mutuo concesso dalla banca BIS per la realizzazione dell’opera per un ammontare di 4,3 milioni di euro (più interessi di mora) perché i soci non hanno ricapitalizzato la stessa, né è stato possibile rinegoziare o accendere un nuovo mutuo. La società, inoltre, ha un debito nei confronti della ditta che ha realizzato e gestito il software del centro che è oggetto di contestazione da una parte per mancato pagamento nei termini contrattuali, dall’altra per eccessiva onerosità per i servizi prestati. Tale debito è stato riconosciuto in bilancio per l’ammontare massimo (cioè quello richiesto dalla software house) per un principio di prudenza, ma questo ha fatto sì che la creditrice adisse le vie legali per il recupero dell’intero credito (di circa 540 mila euro comprensivi di interessi) più il 50% prudenziali per le spese legali, di giudizio e gli ulteriori interessi, per un ammontare di 800 mila euro con un’azione di pignoramento presso terzi.

A questo punto la Valle Della Pescara non può disporre del denaro sul proprio conto corrente né dei proventi dei fitti della struttura mercatale fino alla concorrenza di 800 mila euro. Considerato che, dalla ricognizione dei crediti, fatta dal tribunale di Pescara per conto della ditta creditrice, questi ammontano a circa la metà dell’importo pignorato, fino alla fine del prossimo anno la Valle Della Pescara non potrà incassare né disporre di alcuna cifra per il pagamento dell’ordinaria amministrazione (compreso stipendi e utenze). Ad oggi la società Vodafone ha disabilitato le chiamate da e per il centro (e quindi anche di tutti gli operatori di mercato che erano agganciati alla convenzione con il centro agro-alimentare fatta dalla stessa Vodafone) e a breve scade il termine ultimo per il pagamento dell’ultima bolletta energetica Enel, con conseguente spegnimento di tutte le utenze condominiali (celle frigo con merci in conservazione, galleria mercato, zona carico/scarico merci, plateatico dei produttori diretti, illuminazione esterna, eccetera).

La Regione Abruzzo, socio (con il 77.40% delle quote) subentrato all’Arssa che è stata assorbita dalla stessa Regione, dopo aver per anni nicchiato sui debiti della società, insieme agli altri soci, parrebbe convinta di sbloccare nell’immediato la situazione, chiedendo al tribunale di Pescara la liquidazione della Valle della Pescara, così da sbloccare il conto corrente e i pagamenti dell’ordinaria amministrazione, in attesa di un intervento che prevede l’acquisizione delle quote dell’intera società a costo zero e, successivamente, il ripiano dei debiti. A tal proposito, nell’ultima assemblea del 17 ottobre, si è stabilito di convocare un’assemblea per il 4 novembre prossimo con all’o.d.g. la messa in liquidazione della Valle Della Pescara scarl.

"Va nella giusta direzione la volontà della Regione Abruzzo di rilevare gratuitamente tutte le quote degli altri soci al fine di disporre del 100% del capitale del Consorzio. Quello che chiediamo con forza è che si faccia presto e che tutte le operazioni suddette, sulle quali si è registrata la massima condivisione, vengano portate a termine tempestivamente in maniera tale da non interrompere l’attività del Mercato neanche per un giorno. Ricordiamo, infatti, che il Centro Agroalimentare la Valle della Pescara rappresenta un’infrastruttura fondamentale per il nostro territorio, per la nostra agricoltura, per i nostri contadini e per le piccole attività di frutta e verdura che quotidianamente possono approvvigionarsi di prodotti di prima qualità che arrivano poi sulla tavola di migliaia di famiglie abruzzesi", hanno dichiarato i vertici di Confcommercio Pescara. Il presidente della stessa organizzazione, Ezio Ardizzi, in particolare ha affermato: "E’ importante che una volta terminata l’operazione di salvataggio del Mercato Ortofrutticolo venga immediatamente avviata un’operazione di rilancio dello stesso, allargando sia l’ambito delle attività svolte ad altri segmenti del comparto alimentare, fra cui quello ittico, sia i confini operativi ai Paesi europei con particolare attenzione a quelli dell’Est e dei Balcani".

"Il centro agroalimentare di Pescara – sottolinea il presidente di FedagroMercati, Ottavio Guala (nella foto a fianco) – è assolutamente da salvare. Ha un giro d’affari annuo di 300 milioni di euro, funziona da fondamentale sbocco commerciale per 600 produttori agricoli abruzzesi, è sede di 20 grossisti con 200 dipendenti, di due cooperative di facchinaggio con 80 dipendenti e di quattro società di trasporto. Ha duemila clienti tra dettaglianti, grossisti, ambulanti, ristoratori. Non solo. Ma la sua gestione è sempre stata in equilibrio. I problemi nascono a monte, dalle scelte fatte a livello di proprietà immobiliare nella gestione dei finanziamenti e del mutuo contratto".

Anche Guala crede nell’importanza fondamentale dell’intervento della Regione Abruzzo, al presidente della quale, Luigi Chiodi, ha scritto nei giorni scorsi una lettera chiedendo di dare la propria disponibilità più completa, nella certezza che "un intervento non sarebbe avventato perché sarebbe finanziato nel tempo dai proventi della gestione, che dimostra di essere sana e solida". Il presidente della Federazione dei grossisti italiani ha scritto anche al sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia, chiedendogli di "attivare quanto in suo potere". Daremo conto degli sviluppi della situazione.

 

 

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