MERCATO DI PADOVA, CRESCONO VOLUMI E FATTURATO. EST EUROPA STRATEGICO. CERA: “MA SENZA PROFESSIONALITÀ SI RISCHIA DI MORIRE”

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Movimentazioni e giro d’affari in costante crescita, vendite all’estero – in primis nell’Est Europa – sempre sostenute, saldi rapporti con numerose catene distributive nazionali e internazionali grazie a servizi logistici “su misura”. Per il Maap, Mercato agroalimentare di Padova, il trend rimane più che positivo.

A confermarlo sono anche gli ultimi dati parziali del periodo estivo in corso. “Tra giugno e agosto di quest’anno – spiega Francesco Cera (nella foto) direttore generale del Maap – abbiamo una movimentazione merci in entrata in crescita del 10% sullo stesso periodo del 2014, mentre il fatturato è aumentato, tendenzialmente, di 40 milioni di euro”. In un anno il Mercato patavino movimenta circa 370 mila tonnellate di ortofrutta. Nel 2014 ha aumentato del 3% le movimentazioni rispetto all’anno precedente. Continua il passo spedito oltre confine. Le esportazioni del centro agroalimentare veneto infatti rappresentano il 55% del fatturato. Negli invii all’estero l’Est europeo, vista anche la vicinanza territoriale, la fa da padrone: i primi quattro Paesi per importanza sono Slovenia, Croazia, Ungheria e Romania. “Il lavoro con l’Est è ulteriormente migliorato, anche a livello qualitativo e di sicurezza – sottolinea Cera. “visto che i pagamenti avvengono in maniera più regolare rispetto ad alcuni anni fa”.

Padova si conferma oltre che un Mercato “export oriented”, anche un polo logistico attrattivo per la grande distribuzione, che in questo modo diventa sempre più partner più che competitor dell’ingrosso.

“Diverse catene distributive, sia italiane, che estere, hanno capito che comprare nei MErcati non è più un costo aggiuntivo ma un’occasione. Così ci chiedono superfici per creare loro piattaforme logistiche, complementari a quelle che già hanno. Ma per farlo – avverte il direttore del Maap – bisogna essere strutturati. Il futuro dei Mercati passa da alcuni punti fondamentali: avere infrastrutture adeguate a servizi di alto livello, alta professionalità degli operatori, volumi di merce importanti, fornitori di alto livello e contatti selezionati ma di spessore. Chi non riuscirà ad adeguarsi rischia di rimanere agonizzante e quindi sparire”.

Emanuele Zanini

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