Il mese di febbraio 2016 è stato caratterizzato da un andamento meteo non in linea con il periodo: poche giornate di pioggia, alternate a giornate di sole con temperature gradevoli. Questa situazione ha permesso e favorito la raccolta di tutto il prodotto invernale che, associato all’arrivo delle verdure meridionali, ha superato le tonnellate commercializzate nello stesso periodo dello scorso anno.
E’ stato un mese molto difficile presso il Mercato, dove le rilevazioni hanno costantemente evidenziato prezzi al ribasso. Pochissimi sono stati i prodotti che sono riusciti a salvarsi da questa situazione di negatività, che si trascina da inizio 2016.
I titolari di diverse aziende agricole del territorio sperano che, con l’arrivo, tra fine marzo e i primi giorni di aprile, di nuovi e freschi prodotti ortofrutticoli, gli acquirenti siano maggiormente invogliati ad acquistare e possa finalmente cambiare questa difficile situazione.
Dando un’occhiata ai principali prodotti trattati nel mese possiamo affermare che: uno dei pochi prodotti che sfugge dall’andamento negativo è l’aglio che ha realizzato prezzi e quantità commercializzate in aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il prodotto conferito è sempre risultato di buona qualità.
Quotazioni tendenti al ribasso per bieta da costa e da taglio, bianca di Milano, catalogna e cavolfiori. Questi prodotti dovrebbero essere i più venduti in questo periodo, ma a causa dell’assenza di freddo sono poco richiesti.
Il mese non è stato dei migliori neanche per le carote che iniziano a segnare dei ribassi delle quotazioni. Il calo dei listini è dovuto, a nostro avviso, ad una presenza massiccia di prodotto sia locale che nei circuiti commerciali.
Mercato sottotono anche per il comparto dei cavoli cappucci. Gli scambi in aumento rispetto febbraio 2015, hanno favorito un ribasso delle quotazioni che sono state più pesanti per il tipo cuor di bue e per il cavolo verza.
Performance negativa per tutte le varietà di lattughe. Le quotazioni sono sempre rimaste al di sotto della soglia di redditività, soprattutto per le due tipologie principali: gentile e cappuccia.
Si deve registrare in questo mese, pure per le insalate a marchio IGP, un consistente ridimensionamento del prezzo di vendita. I commercianti acquirenti sono obbligati ad acquistare i prodotti a un prezzo basso, perché devono confrontarsi successivamente nei mercati di destinazione con un’offerta abbondante di prodotto analogo che proviene sia dal territorio nazionale sia dall’estero e che viene venduto molte volte sottocosto.
Prezzi al limite della redditività per il porro. La domanda si è dimostrata interessata all’acquisto solo fino a una determinata soglia. Se gli addetti alle vendite tentavano un leggero aumento di prezzo, subito gli acquirenti sospendevano gli acquisti.
Pure il prezzemolo, totalmente di provenienza meridionale, è stato oggetto di un disinteresse della domanda, che ha generato una notevole flessione delle quotazioni.
E’ stato un mese disastroso per il comparto del radicchio. In leggero aumento i volumi scambiati, ma a prezzi decisamente bassi. Le quotazioni hanno oscillato per tutto il mese tra i 30 e i 50 centesimi/kg e i produttori hanno preferito stoccare la merce nelle celle frigorifere, nella speranza di un aumento delle quotazioni nei prossimi mesi. Andamento negativo anche per il radicchio da campo e il tipo rosa, dove le quotazioni non hanno mai superato i 2 euro/kg. A questi prezzi di vendita, i produttori non coprono neppure le spese di produzione.
Situazione commerciale negativa per sedano, spinaci e zucche. A fronte di un aumento delle quantità conferite si deve registrare una marcata riduzione dei prezzi di vendita.
Il comparto della frutta, al contrario, registra un incremento delle quotazioni. Mele, pere e kiwi sono stati richiesti in modo continuativo dalla domanda. Pure i volumi movimentati sono stati soddisfacenti.
