Esiste un futuro per i Mercati all’Ingrosso? Lo scorsa settimana abbiamo organizzato un incontro alla Fondazione FICO di Bologna dove, attraverso la esposizione di studi effettuati da SG Marketing e CERVED, è emersa una situazione non certo brillante (leggi news 1 e 2). Quasi tutti i Mercati italiani negli ultimi 10 anni hanno perso, ma, cosa assai più drammatica, si evidenzia una scarsa propensione all’innovazione. La chiosa del presidente di FedagroMercati Valentino Di Pisa è stata sincera: urge una virata decisa. Le prospettive non mancano. Come abbiamo scritto tante altre volte, i Mercati all’Ingrosso, capillarmente presenti nel territorio nazionale, possono rappresentare degli hub logistici di fondamentale importanza per l’organizzazione urbanistica. La loro funzione è quindi fondamentale per ottimizzare il trasporto degli alimenti e soprattutto la logistica dell’ultimo miglio: si può quindi diminuire il traffico (soprattutto di mezzi pesanti) e l’inquinamento all’interno delle aree metropolitane. E’ questa la ragione per cui negli USA si è tornati a costruire Mercati (inclusi da 10 anni nelle attività fondamentali USDA per diminuire le cosiddette food miles). Anche in Germania, Paese dove il 90% dei prodotti ortofrutticoli è distribuito dalla GDO, i Mercati continuano ad esistere in gran numero: i tedeschi, si sa, la organizzazione la insegnano al mondo. Fra le tante prospettive c’è il settore Ho.Re.Ca, che dai Mercati può essere rifornito in maniera preferenziale. Poi il commercio di vicinato, per cui si prevede nei prossimi anni una ulteriore crescita anche per effetto dell’invecchiamento della popolazione (ovvio: gli ultrasettantenni possono avere difficoltà a usare l’auto per recarsi all’iper). E poi c’è l’e-commerce e tutte le forme derivate. E qui possiamo tornare alla stretta attualità. La catena che nel mondo ha fatto registrare la maggiore crescita (con una trimestrale da favola per gli investitori) è Wal Mart. La più grande insegna globale di supermercati (128 miliardi di dollari di fatturato) ha puntato tutto sui freschi e sulla logistica degli stessi. Oltre all’e-commerce il gigante statunitense ha predisposto le pick up tower, punti in cui il consumatore passa e prende al volo i propri prodotti, soprattutto freschi, ed ha potenziato i servizi di e-commerce. Puntare sul fresco conviene: e per il fresco la logistica è fondamentale. Non ci si amareggi nei Mercati: si può vincere anche all’ultimo round.
Duccio Caccioni
membro del Comitato di indirizzo di Corriere Ortofrutticolo
MERCATI IN DECLINO? LA FUNZIONE LOGISTICA LI PUÒ FAR VINCERE ALL’ULTIMO ROUND
Esiste un futuro per i Mercati all’Ingrosso? Lo scorsa settimana abbiamo organizzato un incontro alla Fondazione FICO di Bologna dove, attraverso la esposizione di studi effettuati da SG Marketing e CERVED, è emersa una situazione non certo brillante (leggi news 1 e 2). Quasi tutti i Mercati italiani negli ultimi 10 anni hanno perso, ma, cosa assai più drammatica, si evidenzia una scarsa propensione all’innovazione. La chiosa del presidente di FedagroMercati Valentino Di Pisa è stata sincera: urge una virata decisa. Le prospettive non mancano. Come abbiamo scritto tante altre volte, i Mercati all’Ingrosso, capillarmente presenti nel territorio nazionale, possono rappresentare degli hub logistici di fondamentale importanza per l’organizzazione urbanistica. La loro funzione è quindi fondamentale per ottimizzare il trasporto degli alimenti e soprattutto la logistica dell’ultimo miglio: si può quindi diminuire il traffico (soprattutto di mezzi pesanti) e l’inquinamento all’interno delle aree metropolitane. E’ questa la ragione per cui negli USA si è tornati a costruire Mercati (inclusi da 10 anni nelle attività fondamentali USDA per diminuire le cosiddette food miles). Anche in Germania, Paese dove il 90% dei prodotti ortofrutticoli è distribuito dalla GDO, i Mercati continuano ad esistere in gran numero: i tedeschi, si sa, la organizzazione la insegnano al mondo. Fra le tante prospettive c’è il settore Ho.Re.Ca, che dai Mercati può essere rifornito in maniera preferenziale. Poi il commercio di vicinato, per cui si prevede nei prossimi anni una ulteriore crescita anche per effetto dell’invecchiamento della popolazione (ovvio: gli ultrasettantenni possono avere difficoltà a usare l’auto per recarsi all’iper). E poi c’è l’e-commerce e tutte le forme derivate. E qui possiamo tornare alla stretta attualità. La catena che nel mondo ha fatto registrare la maggiore crescita (con una trimestrale da favola per gli investitori) è Wal Mart. La più grande insegna globale di supermercati (128 miliardi di dollari di fatturato) ha puntato tutto sui freschi e sulla logistica degli stessi. Oltre all’e-commerce il gigante statunitense ha predisposto le pick up tower, punti in cui il consumatore passa e prende al volo i propri prodotti, soprattutto freschi, ed ha potenziato i servizi di e-commerce. Puntare sul fresco conviene: e per il fresco la logistica è fondamentale. Non ci si amareggi nei Mercati: si può vincere anche all’ultimo round.
Duccio Caccioni
membro del Comitato di indirizzo di Corriere Ortofrutticolo
coordinatore scientifico Fondazione Fico
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