Un settore frammentato, a partire dal difficile rapporto tra produttori e mercato, con problemi da cui fatica a uscire. L’analisi è di Francesca Nadalini (nella foto), dell’omonima azienda mantovana, dedita alla produzione e vendita di meloni: “Non esiste una mentalità commerciale nel produttore che lo porti a considerare le reali esigenze di mercato e dei consumatori".
"Dall’altro lato – spiega Nadalini – è difficile impostare innovazioni per l’alto costo e le basse remunerazioni, i costi aumentano su tutte le materie prime dal 10% al 20% e il produttore rimane “l’ultima ruota del carro” in quanto troppo impegnato a seguire la parte agronomica – che è la chiave del successo della vendita ma che di per sé non è sufficiente per garantire la vendita stessa".
"Sarebbe importante creare una rete di relazioni tra i soggetti principali della vendita di ortofrutta, – continua – creare gruppi di acquisto tra agricoltori in modo da permettere una riduzione dei costi delle materie prime, e infine migliorare anche il sistema dei trasporti che così fortemente incidono sulle consegne e i costi di distribuzione. Viviamo in un sistema disgregato dove non si vedono soluzioni comuni a problemi comuni”.
A livello di mercato, per quanto riguarda i meloni, la Spagna rimane il punto di riferimento nelle sfide commerciali fuori confine, “ma per competere con essa è fondamentale abbattere i costi e ottimizzare i trasporti. Nonostante questo – precisa Nadalini – da parte dei clienti esteri vi è un forte interesse per il prodotto italiano, che negli ultimi anni ha mostrato un livello qualitativo medio-alto”.
La ditta lombarda (la sede è a Sermide) produce meloni a polpa arancione su 160 ettari di superficie in serra e pieno campo, da maggio a novembre, ed esporta il 30% del totale. Nel 2009, al fine di aggregare l’offerta e unire maggiormente i produttori locali, ha costituito insieme ad altri 8 soci della zona di Sermide la Op Sermide Ortofruit, Organizzazione di Produttori specializzata nella produzione di meloni e angurie di alta qualità.
Emanuele Zanini
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