Consumi ridotti all’osso, offerte promozionali nei banchi dei supermercati con prezzi stracciati ma insufficienti a sostenere la grave crisi che sta investendo il settore. Anche per l’op Bellaguarda di Viadana (Mantova) la stagione di meloni e angurie sta segnando il passo, anche a causa del maltempo. “Non era mai successo di assistere a 19 giorni di pioggia nel solo mese di luglio”, afferma sconsolato il presidente Cristiano Ghidorzi.

E oltre il danno la beffa: “Non essendoci state vere e proprie "bombe d’acqua" consecutive o precipitazioni concentrate in un solo momento, i danni del maltempo non sono stati coperti completamente dalle assicurazioni”. Il risultato è che si sono dovuti aggiungere altri costi per ulteriori trattamenti sulle produzioni. La campagna sta registrando prezzi ai minimi storici, in calo di quasi il 50% rispetto all’anno scorso. Se nel 2013 i meloni venivano venduti mediamente a 1,20 euro al chilo, quest’anno non si superano i 70-80 centesimi. Stesso discorso per le angurie: dai 20 centesimi della passata stagione si è passati quest’anno a 10-12 centesimi. Numeri da fame. “Il mercato è partito male già a inizio campagna per poi peggiorare”, racconta Ghidorzi, a capo di una op che ogni anno, grazie al contributo dei suoi cento soci, produce circa 50 mila quintali di meloni e 35 mila quintali di angurie, commercializzati con il marchio Cocomerita.

“Ora speriamo che in agosto le cose migliorino. Speriamo soprattutto nei tanto attesi aiuti dell’Ue, che però ha tempi di reazione troppo lunghi, non adeguati ai ritmi dei mercati. In parte paghiamo anche la lentezza dell’Ue. Serve maggiore programmazione, ma forse le nazioni che decidono in Europa non sono particolarmente coinvolte in questa crisi della frutta estiva e quindi tendono a rimandare il problema. L’Italia in questa partita mi pare abbia poco peso”. (E.Z.)

Nella foto, da sinistra: il presidente Cristiano Ghidorzi, la responsabile commerciale Maria Chizzini e il direttore Paolo Sarzi