Partenza di stagione con volumi in calo per il melone mantovano Igp. A circa un mese dall’avvio della raccolta i quantitativi finora hanno segnato un -30% rispetto alla media. Ad annunciarlo è il presidente del Consorzio di tutela del melone mantovano igp Mauro Aguzzi (nella foto). “Abbiamo avuto un’allegagione sotto le aspettative. La qualità del prodotto raccolto comunque è ottima”.
Secondo Aguzzi sui mercati si è sentita la sovrapposizione del prodotto siciliano, in ritardo di maturazione di quasi un mese. Un po’ di fastidio l’ha provocata pure la merce proveniente dal Marocco. I due fenomeni hanno influenzato i prezzi: “Le quotazioni si sono attestate su 30-40 centesimi al di sotto delle aspettative iniziali”, sottolinea il presidente del consorzio mantovano. La situazione tuttavia ora è in miglioramento.
“Ad oggi le vendite e i consumi tengono bene e sono in crescita, a tal punto che in certi momenti la richiesta supera l’offerta. I prezzi sono così tornati a salire con valori che a seconda della qualità del prodotto oscilla tra 1,20 a 2 euro al chilo”.
Il Consorzio conta dieci aziende mantovane associate (Aguzzi Mauro; Op Ortofrutticoli Bellaguarda; Francescon Op; Francescon Antonio, Carlo, Roberto; Merighi Lino Bruno Enzo e Dario; Nadalini Roberto; Nadalini Francesca; ass. Produttori Casteldidone, Rossi Giorgio az agr. Ca’ dei Preti, tutte comprese tra Viadana, Sermide, Rodigo e Casteldidone, oltre alla neoentrata Agricola Don Camillo di Brescello) con 1.000 ettari controllati, di cui 400 certificati Igp. Il potenziale produttivo arriva a 10 mila tonnellate, di cui circa 5 mila certificate con l’indicazione geografica protetta.
“Quest’ultimo valore è il nostro obiettivo come produzione Igp”, precisa Aguzzi. L’80% del prodotto viene commercializzato in Italia, il restante 20% è esportato. “Il melone certificato ci viene richiesto sia dalla grande distribuzione che dai centri agroalimentari e sta avendo un buon riscontro tra i consumatori. La nostra intenzione è offrire ancora maggiore disponibilità di prodotto sia al dettaglio che all’ingrosso”.
Le prospettive per le prossime settimane parlano di un atteso calo produttivo dovuto anche al passaggio dalla produzione in tunnel al campo aperto, quest’ultima sotto le aspettative. La produzione proseguirà comunque fino a fine settembre. (e.z.)