MELONE, CAGNA: “SERVE UN MARCHIO ITALIANO DI GARANZIA DI QUALITÀ”

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“La qualità è il primo punto su cui puntare per tornare ad acquistare fiducia nel consumatore e di conseguenza incrementare consumi e valore al settore”. È questo secondo Ettore Cagna (nella foto), presidente del Comitato prodotto Melone dell’Oi Organismo Inteprofessionale, il fattore chiave su cui il comparto dovrà lavorare nei prossimi anni.

Ed è stato anche uno degli argomenti chiave del primo incontro ufficiale pubblico del comitato melone, che si è svolto ieri a Roma, e a cui hanno partecipato una settantina di operatori – sementieri compresi – oltre allo stesso Cagna, il presidente dell’Oi Nazario Battelli, Luciano Trentini del Cso, Pietro Ciardiello della Coop Sole e Bruno Francescon dell’omonima azienda mantovana.

“Uno dei problemi cronici del nostro settore – prosegue Cagna – è la presenza frammentata su tutto il territorio nazionale di microaziende su 1.500 chilometri di produzione, dal Veneto alla Sicilia. Ad oggi la proposta più concreta su cui poter discutere è la realizzazione di un marchio “ombrello” del melone italiano che identifichi con regole comuni su caratteristiche fondamentali come calibro e grado brix lo standard minimo da cui partire”, annuncia Cagna.

“Potrebbe così nascere un marchio di garanzia sul melone italiano di qualità che le aziende che rispettano i parametri potrebbero inserire, attraverso un bollino, sui propri imballaggi. Il progetto è ancora in fase di studio – spiega Cagna – ma sarebbe un primo passo decisivo verso una valorizzazione del prodotto italiano di qualità. Anche perché siamo ancora lontani da definire regole erga omnes”.

Un piano, come anticipato, studiato anche per recuperare i consumi: “Dal 2008 ad oggi sono stati persi 1,8 chili di melone consumato pro capite, circa un melone e mezzo a testa. Dobbiamo voltare pagina. In questo processo deve essere coinvolta la produzione ma anche la grande distribuzione. Ognuno deve dare il suo”. Nel frattempo l’inizio della stagione si avvicina anche se è probabile con un ritardo di una decina di giorni sul calendario a causa principalmente del maltempo dei mesi scorsi. “In Sicilia – annuncia Cagna – si partirà verso il 12 aprile per poi entrare in piena produzione a maggio. Lo scorso anno partimmo il 4 aprile. Al Nord invece ad oggi non sono previsti particolari ritardi e si dovrebbe iniziare nel Veronese verso fine maggio”. (e.z.)

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