Il 2011 è stato un anno sostanzialmente positivo per il comparto mele; nonostante un certo decremento dei consumi in molti Paesi, il rapporto tra domanda e offerta, grazie ad un modesto livello di produzione nel bimestre settembre-ottobre 2010 (quando, nell’Europa a 27, si è registrato il secondo raccolto più scarso dell’ultimo decennio), si è mantenuto in equilibrio.
Un trend rimasto in equilibrio durante tutta la stagione di commercializzazione e che ha consentito ai produttori di realizzare prezzi migliori di quelli, piuttosto deludenti, registrati proprio nel 2010. L’analisi è di Luca Granata (nella foto), direttore generale di Melinda. Che sta per chiudere con un bilancio particolarmente lusinghiero: la fortunata concomitanza di una situazione di mercato positiva e del nostro record di produzione, dice Granata, ci hanno consentito di migliorare di oltre il 35% rispetto al 2010 il risultato in termini di importo complessivo liquidato ai nostri soci frutticoltori.
Quanto alle prospettive per il 2012, il direttore del Consorzio trentino rileva “indicazioni di segno opposto sia in relazione all’effettiva disponibilità di prodotto – soprattutto di prima categoria – sia in relazione alla propensione ai consumi: ad oggi ritengo comunque che non esistano ragioni per essere irrealisticamente ottimisti, ma neppure per avere eccessivi timori”.
Una battuta Granata la riserva anche alle aspettative legate al neo-esecutivo Monti: “Se il governo saprà in primo luogo individuare rapidamente le azioni (ossia lotta seria e determinata all’evasione fiscale; riduzione sensibile dei costi dell’amministrazione pubblica, eliminazione dei privilegi di pochi, maggiore flessibilità del lavoro…) e i comportamenti (serietà, rigore e rispetto degli impegni assunti) in grado di ridare fiducia agli italiani – e di conseguenza anche agli osservatori internazionali – in termini di stabilità, equità, credibilità ed onestà, penso che l’economia potrebbe ripartire da sola a tutto vantaggio del settore ortofrutticolo”. (M.A.)
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