MELE, RIVOIRA: “QUALITÀ DEI FRUTTI ECCELSA MA IL COMPARTO È AUTOLESIONISTA”

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“L’aria è pesante, c’è troppo pessimismo ingiustificato. In questo modo anche il comparto delle mele rischia di essere trascinato nel vortice in cui è caduta la frutta estiva”. A parlare è Marco Rivoira (nella foto), manager dell’omonimo gruppo piemontese, una delle principali realtà ortofrutticole italiane, grande produttore di pesche, nettarine, mele e kiwi e tra i più organizzati esportatori del Belpaese.

Secondo Rivoira il tracollo della frutta estiva e la vicenda dell’embargo russo stanno influenzando anche il comparto delle mele, nonostante le ottime premesse. “In molti sono convinti che ci sarà una sovraproduzione di mele. Stiamo però parlando ancora di stime. Solo a ottobre sapremo meglio come stanno realmente le cose”. Secondo i dati diffusi al convegno annuale di Prognosfruit, tenutosi a Istanbul a inizio agosto, in Europa si prevede un +9% di produzione, in Italia un +11%.

“Non è detto che tale indicazione si confermi. Quel che è certo, invece, è che abbiamo forse la miglior qualità dei frutti degli ultimi dieci anni”, sottolinea l’operatore di Verzuolo (Cuneo). “Anche le pezzature sono ottime. Purtroppo quasi sempre ci si dimentica che sebbene le mele vengano vendute al chilo, l’acquirente le consuma a pezzo”. In questa stagione i calibri saranno molto più sostenuti rispetto al 2013. Secondo l’imprenditore cuneese il peso specifico del singolo frutto rispetto allo scorso anno è aumentato del 20-25%: “Quindi il numero di pezzi prodotti potrebbe essere addirittura inferiore alla passata stagione. Un fattore importante di cui nessuno o quasi sta tenendo conto”. Nonostante ciò secondo Rivoira molti operatori “si stanno già lamentando parlando di un’annata con raccolto abbondante e difficoltà di prezzo. Insomma siamo di fronte ad un atteggiamento autolesionista che al settore fa solo male, facendo solo il gioco della grande distribuzione, che fa bene il suo mestiere e che in queste condizioni ha vita fin troppo facile”.

E sul mercato queste sensazioni per Rivoira si sono già fatte sentire concretamente. “Nonostante il mercato sia partito vuoto, i prezzi delle Gala in un paio di settimane sono già scesi di 10-15 centesimi, ma senza un reale motivo”. Un’evoluzione al ribasso delle quotazioni delle mele che potrebbe proseguire fino a Natale. “Magari solo a fine anno ci si renderà conto davvero delle potenzialità reali di questa annata. Per le mele infatti può essere ancora una stagione molto regolare e positiva, ma la paura ingiustificata che si percepisce tra i mercati rischia di far crollare anche questo comparto”.

Eppure, nonostante l’embargo russo, secondo Rivoira le possibilità di buone vendite, anche all’estero, ci sono, eccome. “La Russia guarderà principalmente alla Turchia, la quale quindi lascerà un po’ la presa sull’Egitto. Per questo il Paese nordafricano quest’anno potrà giocare un ruolo di primo piano nell’export melicolo italiano. Nelle altre stagioni con l’Egitto si partiva a gennaio, quest’anno invece il mercato è già in parte attivo”.

Per il manager piemontese ci sarà meno prodotto da vendere nei Paesi mediorientali, che apprezzano soprattutto mele dalla pezzatura medio-piccola (calibri 65-70 o 70-75), che quest’anno scarseggiano. “In media mancherà un 25% di volumi, a causa dei calibri più sostenuti. Ma si possono aprire buone possibilità in tutto il Nord Africa, a partire come detto dall’Egitto, ma anche in altre aree come l’America Latina. Le valvole di sfogo ci sono, bisogna saperle individuare e sfruttare”.

Emanuele Zanini

emanuele.zanini@corriere.ducawebdesign.it

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