MELE: PRODUZIONE 2011-2012, +6,5% SUL 2010

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Sono state elaborate e valutate le produzioni definitive di mele in Italia per la stagione 2011/2012 con le prime indicazioni su andamenti delle vendite e tendenze di mercato. A livello nazionale il consuntivo si stabilizza su un totale di mele per il consumo fresco e per la trasformazione industriale pari a 2.285.640 tonnellate, con un aumento del 6,5% rispetto al consuntivo 2010.


Le grandinate che hanno interessato diverse aree, particolarmente in Trentino Alto Adige, hanno compromesso la commercializzazione di 321.954 tonnellate di prodotto, che è stato direttamente inviato all’industria di trasformazione.
Per la stagione 2011/2012, la disponibilità di mele per il consumo fresco è quindi di 1.963.686 tonnellate, che rappresenta un quantitativo “normale” e sostanzialmente in linea con le stagioni precedenti.
Dal punto di vista varietale praticamente tutte le varietà presentano leggeri incrementi, fatta eccezione per la Renetta Canada (-2,8%) e la Morgenduft (Imperatore), che cala del 28%, e della Cripps Pink che, al contrario, aumenta del 26,9%.
La giacenza di mele all’1 dicembre è di 1.419.918 tonnellate, perfettamente in linea con lo scorso anno.
Le vendite si sono sviluppate con qualche timore all’inizio di stagione ma con un buon ritmo nel mese di novembre. Il venduto totale all1 dicembre è di 542.768 tonnellate, contro le 531.268 tonnellate della stagione precedente.
Particolarmente interessante è il trend di vendita per le varietà Gala e Red Delicious e, in linea con i programmi di decumulo. Prosegue anche la collocazione della Golden Delicious.
La domanda di prodotto è costante in Italia mentre sui mercati esteri il trend di vendita è interessante, fatta eccezione per la Germania dove si privilegiano ancora le mele di produzione locale.
Questo scenario riflette una produzione europea che dovrebbe assestarsi su 10.500.000 tonnnellate, in crescita rispetto al 2010 ma ancora lontana dai picchi del 2008 (11.500.000 tonnellate) e del 2009 (11.000.000 tonnellate).
Permane invece la preoccupazione per l’andamento dei prezzi che sono attualmente poco soddisfacenti per i produttori. Le prime indicazioni giustificano però una ragionevole aspettativa di recupero nel corso dei prossimi mesi. (fonte: Assomela)

 

Qui sotto si ripirtano le tabelle relative alle produzioni delle regioni italiane (prima tabella) e una suddivisione della produzione per varietà (seconda tabella)

 

 
 

 

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