MELE, PREZZI DA CAPOGIRO PER L’INDUSTRIA. RIVOIRA: “PIÙ SPAZIO PER IL PRODOTTO DI ALTA QUALITÀ”

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Per il mondo della mela il cielo è sereno all’orizzonte. Ad esserne convinto è Marco Rivoira (nella foto), amministratore delegato dell’omonimo gruppo piemontese, tra i leader nazionali nella produzione e vendita di mele.

Il generale calo produttivo in Europa, a partire dai Paesi dell’Est ma anche dalla Germania, sta aiutando il mercato, che è iniziato a ritmi piuttosto elevati, sfruttando anche il vuoto lasciato dalla merce della scorsa campagna, terminato praticamente con l’avvio della nuova annata produttiva. “La stagione ha avuto una partenza sprint. Gala, su cui la qualità è davvero ottima, ha registrato prezzi più alti rispetto all’anno scorso con un 20% in meno di volumi (mancheranno 200 mila tons a livello europeo), anche se si è perso qualcosa in quantità vendute”, sottolinea l’imprenditore cuneese. “Ora non si deve forzare la mano in questo avvio. Serve buona programmazione per gestire i volumi durante i prossimi mesi”, avverte Rivoira. “Rimane il fatto che il drastico calo di volumi dei Paesi dell’Est offre grandi prospettive di mercato all’Europa, in primis all’Italia. L’altro aspetto determinante sono i prezzi molto elevati (mai visti) spuntati per il mercato dell’industria, influenzato dal poco prodotto disponibile e dall’assenza di merce della scorsa annata. Molte mele di seconda categoria, viste le ottime quotazioni dell’industria, vengono pertanto inviate per il trasformato. Questo comporterà molto più spazio commerciale per il prodotto di prima categoria e di qualità premium su cui si prevede ci sarà un decumulo più rapido. Le prospettive sono quindi più che positive. Sono molto ottimista in particolare per le varietà club, che potranno ottenere ottimi risultati”.

Bene Medio Oriente e America Latina, ma preoccupa la geopolitica internazionale

Dando uno sguardo allo scenario internazionale, secondo i primi riscontri di Rivoira, “il Medio Oriente sta performando bene, anche se si spera in una risoluzione delle questioni geopolitiche che stanno condizionando enormemente i mercati. La chiusura del Canale di Suez sta ancora tagliando fuori o quasi un mercato molto importante come quello indiano. Dall’altra notiamo la risposta sempre più in crescita dell’America Latina, Brasile in testa, importante produttore di mele ma che sta scontando una mancanza importante di merce. Ci sono ottime possibilità anche in Asia, sperando di migliorare i contratti sui rigidi regolamenti fitosanitari per l’ingresso in Paesi come Taiwan e Thailandia. Le potenzialità non mancano”.

Le mele Samboa

Samboa, Rivoira: “Riscontri entusiasmanti. Consumatori “ossessionati” dal suo gusto”

Entrando nello specifico delle varietà, il primo pensiero va al nuovo fiore all’occhiello di Rivoira, Samboa, la mela brasiliana super croccante, extra dolce e molto succosa proposta nelle tre varietà Luiza, Venice e Isadora. “I riscontri entusiasmanti dello scorso anno sono ulteriormente aumentanti. A settembre abbiamo venduto volumi pazzeschi, considerando il periodo, dove è presente ancora frutta estiva sui banchi dell’ortofrutta della GDO. Il ritorno di vendite è stato eccezionale”, afferma a dir poco soddisfatto Rivoira. “E le reazioni dei consumatori sono state strabilianti. C’è chi è rimasto così stupito ed entusiasta di Samboa da rimanerne – cito testualmente – “ossessionato”. Giudizi che premiano nove anni di lavoro”.

Anche per quanto riguarda Ambrosia, cavallo di battaglia del gruppo piemontese, che commercializza la varietà club con Vip Val Venosta, prosegue a vele spiegate: “Le richieste sono molto sostenute. I volumi sono simili a quelli del 2023 (36-37 mila tons totali tra Rivoira e Vip) ma con pack out (la produzione di mele di prima categoria sul totale) in crescita del 10-12%. Ambrosia continua a performare con numeri molto importanti”.

Emanuele Zanini

emanuele.zanini@corriereortofrutticolo.it

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