MELE, PILATI (LA TRENTINA): “QUALITÀ OTTIMA. BUONE CHANCES ANCHE OLTREMARE”

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Nel comparto delle mele, rispetto ai dati generali che parlano di un calo produttivo, a livello di volumi il consorzio La Trentina, andrà in controtendenza, registrando un aumento della raccolta che passerà dalle 60 mila tonnellate del 2015 alle 70 mila tons di quest’anno. Un incremento dovuto all’aumento del 15% delle aree coltivate grazie all’ingresso di nuovi soci (oltre mille in totale) nel gruppo, che oggi conta 1.300 ettari coltivati a mele. “Un fattore – sottolinea il direttore Simone Pilati (nella foto) – che dimostra come il nuovo assetto organizzativo del consorzio sia stato riconosciuto e apprezzato dalla base agricola”.

A livello produttivo la stagione è partita positivamente con Gala e proseguita sulla stessa lunghezza d’onda con Red Delicious, “grazie ad una qualità notevole dei frutti”, commenta Pilati. “Le piogge alternate al sole e al caldo mai eccessivo hanno consentito una maturazione perfetta delle mele. In questo modo riusciremo a gestire al meglio lo stoccaggio del prodotto per tutta la stagione arrivando fino ad aprile con Gala, a giugno con la Red e via via tutte le altre fino all’estate 2017, senza alcun problema di qualità”.

Nei prossimi giorni sono previsti i primi stacchi delle Golden mentre per fine mese toccherà alle Granny Smith per concludere con le Fuji e le altre varietà tardive all’inizio dell’autunno. “Quest’anno il livello qualitativo – assicura Pilati – è ottimo per tutte le tipologie”. Il manager trentino conferma come sia per Gala che per Red il mercato stia dando buone risposte. “in più quest’anno – ribadisce – rispetto al 2015 c’è la forza del prodotto, davvero di ottima qualità”. Sul fronte export, stabile attorno al 50%, le potenzialità rimangono buone, grazie all’ampia diversificazione delle destinazioni (una quarantina). “L’eccellente prodotto di quest’anno e la conseguente ottima tenuta della conservabilità, ci consentirà di penetrare anche mercati lontani come l’Asia, il Canada, il Brasile”. I problemi rimangono semmai nell’area del Nord Africa, specialmente in Algeria. “Qui il mercato è precluso a causa della mancanza di autorizzazioni al commercio. Peccato perché è un Paese strategico, specie per le Golden. In Egitto invece si lavora a pieno regime. Comunque le condizioni per lavorare bene ci sono tutte”.

Emanuele Zanini

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