"Il tema è scoprire nuovi mondi di sapore che possano incontrare il gradimento anche di coloro che le mele non le consumano o le consumano poco, in particolare i giovani e i giovani adulti". E’ una frase estrapolata dalla lunga intervista che oggi, a Terlano, ha rilasciato al Corriere Ortofrutticolo il direttore generale di VOG, Gerhard Dichgans (nella foto).
L’intervista sarà pubblicata nel numero del Corriere Ortofrutticolo in distribuzione la settimana prossima. I temi sono tre: le riforme organizzative che hanno portato all’attuale assetto di quella che è la prima realtà europea per la produzione di mele, lo scenario del mercato mondiale legato alle prospettive della mela, la doppia sfida delle varietà e delle mele club che hanno movimentato la competizione tra i produttori.
E’ proprio dalla parte relativa a questo terzo aspetto che abbiamo estrapolato la frase di cui sopra. VOG è, non solo in Italia e in Europa, all’avanguardia nel rinnovamento varietale e nell’impegno a portare al successo commerciale sempre nuove mele.
L’anno scorso – ha raccontato Dichgans al Corriere Ortofrutticolo – ha segnato l’affermazione delle Kanzi, in particolare in Italia e Spagna, mentre si è allargata la produzione delle Jazz (un gusto assolutamente nuovo), che il Consorzio di Terlano ha lanciato in partnership con i neozelandesi di ENZA, che sono proprietari del marchio.
Proprio con ENZA è appena partito un progetto nuovo, che prevede la messa a dimora per la prima volta quest’anno, in Alto Adige, di 20 mila piante della varietà Scilate a marchio Envy (dall’inglese ‘invidia’), che entreranno in produzione nel 2014.
Envy ha fatto faville, quest’anno, nel Sud Est asiatico e negli Stati Uniti, raggiungendo le quotazioni più alte tra tutte le varietà e i marchi di mele nella stessa area geografica (si parla di 60 dollari a cartone, ben al di sopra della quotazione delle Pink Lady, club del quale VOG pure fa parte). Fino ad oggi, nessuna Envy si è ancora vista sul mercato europeo. Dunque quelle del VOG dovrebbero senz’altro essere le prime. (a.f.)
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