MELE, BENE L’ITALIA MA LA POLONIA FA PAURA

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Produzione in lieve aumento per le mele italiane nelle previsioni della campagna 2013-2014 presentate al Prognosfruit di Praga ed elaborate per l’Italia da Assomela. Il totale supera i due milioni di tonnellate di 148 mila tonnellate dopo che un anno fa il dato era stato di un milione 939 mila.

L’Italia melicola ancora una volta si concentra in Alto Adige con una previsione produttiva di un milione 45 mila tonnellate e in Trentino con 486 mila tonnellate; terza regione è il Veneto con 188 mila tonnellate. La Golden è ancora la mela italiana regina con oltre 958 mila tonnellate ma al secondo posto si conferma da qualche anno la Gala con 292 mila tonnellate e non più la Red Deliciuos che resta al terzo posto con 223 mila tonnellate.

Di rilievo anche il dato della Fuji, quarta varietà in Italia, con oltre 170 mila tonnellate, e della Granny, quinta, con 120 mila 500 tonnellate. L’Alto Adige si conferma l’area che maggiormente punta sulla innovazione varietale e anche sulla rapidità delle risposte alle richieste del mercato: significativo in proposito l’abbandono completo, quest’anno, di una varietà, la Gloster, mentre un balzo in avanti importante hanno fatto varietà come la Stayman e la Elstar, con la Fuji che continua ad avere un forte consenso.

Il Trentino si sta comportando in modo più tradizionale e conservativo, con Golden e Red Delicious a guidare saldamente la classifica delle varietà più prodotte, e una valorizzazione in aumento di un prodotto tipico delle vallate trentine come la Renetta di cui si prevede una produzione vicina alle 25 mila tonnellate con un balzo del 22,5%.

Il Veneto conferma la sua vocazione per la Granny Smith, di cui è la seconda regione produttrice dopo l’Alto Adige, con 31 mila tonnellate e mezzo. Il Piemonte conferma la sua predilezione per le mele rosse, con Red Delicious e Gala, varietà maggiori. La campagna commerciale per l’Italia si preannuncia positiva.

In Europa si prevede una produzione complessiva di 10 milioni 798 mila tonnellate, più alta che nel 2012-13, ma nella media produttiva degli ultimi dieci anni. Prima nazione europea è ancora una volta la Polonia che passa da 2 milioni 900 mila tonnellate a 3 milioni 200 mila, l’Italia è seconda passando da 1 milione 939 mila tonnellate. a 2 milioni 148 mila, terza la Francia che passa da 1 milione 169 mila tons. a 1 milione 507 mila.

Per la Polonia è una delle produzioni più alte del decennio, come ha sottolineato Alessandro Dalpiaz, direttore di Assomela, alla presentazione dei dati a Zevio, in provincia di Verona, il 13 agosto scorso. Ma va detto che il 50 per cento della produzione polacca è destinato alla trasformazione. Ciò nonostante, la Polonia si confermerà il primo fornitore di mele della Russia, Paese che è in assoluto il primo importatore di mele al mondo, e ai primissimi posti in tutto il centro e l’est europeo. L’Italia cercherà di esportare il meglio in Russia ma la partita, per il nostro Paese, risulta forse più interessante in Nordafrica e Medio Oriente, dove la Polonia non c’è. (a.f.)

 

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