MELAPIÙ, UNA “SCOMMESSA” VINTA. I PROGETTI SU SOSTENIBILITÀ E NUOVI CLONI

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Croccanti, succose e dal gusto inconfondibile. Sono le caratteristiche peculiari delle mele del Consorzio Melapiù, un progetto avveniristico nel mondo dell’ortofrutta sorto all’incirca una trentina di anni orsono nella pianura emiliano romagnola (a tutt’oggi sono circa 500 gli ettari di terreno sparsi tra ferrarese e Romagna) per mano di un gruppo di produttori che partirono con la coltivazione della mela Fuji.

Fu una scommessa? Forse, ma decisamente vinta, aggiungiamo noi. “Il Consorzio Melapiù – spiega il giovane presidente Matteo Mazzoni, terza generazione della famiglia Mazzoni, intervenuto in occasione della presentazione del consorzio e del percorso di filiera Melapiù, nell’azienda agricola Fugaroli di Baura (Ferrara) – vuole dire melicoltura di pianura: nasciamo in un territorio estremamente vocato alla coltivazione di frutta, della mela in particolare, grazie a storicità e know how. La mela varietà Fuji, con cui siamo partiti all’epoca, è un frutto molto dolce, buono e soprattutto gradito ai consumatori del sud Europa, Italia in particolare”. Non solo mele Fuji, tra le altre cose. “No, perché nel tempo – prosegue Mazzoni – il Consorzio ha visto l’ingresso anche di nuove varietà come ad esempio Gala, una mela più piccola e dal gusto più dolce ed aromatico, che sta decisamente piacendo ai nostri clienti”.

Il Consorzio – di cui fanno parte più soci come Afe Ferrara, Apoconerpo, Cico, Patfrut, Apofruit, Minguzzi – è partito ufficialmente nel lontano 1994 con quartier generale a Ferrara e produzioni in varie zone dell’Emilia Romagna. La vera guest star del Consorzio è senza dubbio lei, la Fuji: varietà tardiva, perfetta da coltivare in ambienti di pianura. Si tratta di una mela dalla polpa decisamente croccante e succosa, con una buccia sottile, color rosso. Ha un gusto assolutamente deciso, dolce, con una nota acidula. Viene raccolta alla fine di settembre e commercializzata da ottobre, con picchi di vendita che si registrano normalmente tra fine inverno ed inizio primavera.

“In questa fase storica – ammette ancora il presidente del Consorzio – ci stiamo confrontando con una serie di problematiche, sia sul lato della manodopera (difficoltà nel reperire personale qualificato) sia dal punto di vista climatico, non ultima la recente, ennesima, alluvione in vaste zone della Romagna”. La scarsa escursione termica, effetto del cambiamento climatico e del riscaldamento globale, non permette alle piante di riposarsi. “Sono difficoltà con cui ormai siamo abituati a confrontarci, come le cervellotiche direttive della UE o i costi per la produzione, che sono sempre più alti – gli fa eco Vittorio Fugaroli, storico proprietario dell’omonima azienda agricola dove abbiamo toccato “con mano” la raccolta sul campo delle mele – le nostre sono il massimo in quanto a croccantezza, succo e gusto”. “Come Melapiu’ ci stiamo muovendo in diverse direzioni – racconta Mauro Bruni, direttore del Consorzio – prima di tutto migliorare il prodotto con la sostenibilità, poi cerchiamo di lavorare su nuovi cloni di Fuji, che rimane il nostro prodotto premium. Gala è stata introdotta 2 anni fa con protocolli stringenti e grandi selezioni per un prodotto dallo standard molto elevato. Il nostro consumatore non ha sorprese negative, proprio perché il prodotto che facciamo è di altissima qualità. Quando fu introdotta Fuji, ad inizio anni 90, fu un vero cambio di paradigmi nel mondo della mela”. Il Consorzio ha di recente avviato l’iter per poter ottenere il riconoscimento del marchio Igp: per la fine dell’estate 2025 si conta di poterlo utilizzare a tutti gli effetti.

Carlo Frassoldati

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