MELANZANE, ORTONATURA LANCIA IL BRAND MELANZÌ E LA PRIMA CERTIFICAZIONE BLOCK-CHAIN

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Giro di boa per la cooperativa Ortonatura di Vittoria (Ragusa), socio dell’Op Ioppì, che, da luglio, appende al chiodo il marchio de La Signora Melanzana e lo rinnova con quello di ‘Melanzì’; fa decollare – causa Covid19 – un canale ecommerce che, in soli tre mesi raggiunge il 30% del fatturato ed entra in Aldi (da fine ottobre sugli scaffali), il retailer tedesco a cui intende proporre, grazie alla collaborazione con il progetto Road to Quality, la prima certificazione block-chain sulle proprie melanzane tonde, tipiche siciliane.

Nuccia Alboni

“A luglio le due aziende agricole storiche che hanno fondato Ortonatura, hanno diviso le loro strade”, ci spiega Nuccia Alboni che insieme al marito Fabio Alessandrello e ai figli Silvio e Alessandra, porta avanti la cooperativa oltre ad essere una food blogger ufficiale di Rijk Zwaan con la sua pagina Melanzanopoli per la quale sta per creare un sito proprio.

“Ci siamo trovati, improvvisamente con dieci ettari di serre in meno – racconta – e con il blocco di fatto del canale Horeca, per colpa della Crisi Covid. Un canale che per noi era importante perché rappresentava il 20% del nostro giro d’affari. A quel punto, innovare per noi è stato un passaggio obbligato. L’alternativa era soccombere”.

La divisione ha portato alla necessità, prima di tutto, di innovare il brand “La Signora melanzana”, che ormai apparteneva ad una storia che, pur essendo stata capitalizzata in termini di valori e know-how, era ormai stata superata dagli eventi contingenti. Il brand aziendale, Melanzì utilizzato fino a quel momento per le conserve orticole, è stato rinnovato, adattato anche alla produzione fresca ed ha sostituito quello storico de La Signora Melanzana.

“Mio figlio Silvio – spiega Alboni – ha creato, dal nulla, un canale di ecommerce avviando una collaborazione con l’azienda specializzata in home delivery, che si chiama ‘Raccolto e mangiato’, per la quale ha creato una specifica piattaforma logistica, un magazzino, da cui, ogni mattina, sempre da luglio, partivano pedane per tutt’Italia, non solo di proditti freschi ma anche di mozzarelle, ad esempio, ed altre specialità. Questo ci ha permesso non solo di ammortizzare la perdita del canale Horeca ma di implementare il fatturato di un ulteriore 10% dato che il canale e-commerce ormai assorbe il 30% del nostro giro d’affari. Questo è il futuro”.

Nuovi conferitori sono entrati nella Cooperativa che ad oggi ha un totale di circa 25 ettari di serre (di cui 5 di famiglia) dove oltre a tutte e cinque le varietà di melanzane, si coltiva anche Sweet Palermo, dato che Ortonatura è uno dei quattro produttori dell’area vittoriese, licenziatario della produzione del peperone di Rijk Zwaan, oltre a pomodorini datterini e ciliegini.

Dalla fine di ottobre i prodotti Melanzì saranno, inoltre, sugli scaffali di Aldi, ampliando così il canale retail della cooperativa che fino ad oggi ha rappresentato il 10% del fatturato mente il resto della distribuzione avviene attraverso tutti i principali mercati all’ingrosso d’Italia.

“Stiamo lavorando – annuncia Alboni – anche per sviluppare una piattaforma di Blockchain con cui tracciare e certificare i nostri prodotti. Questo sarà possibile grazie alla partecipazione al progetto Road to quality di Rodolfo Zaniboni. Proporremo ad Aldi le nostre melanzane tonde tracciate Blockchain e pensiamo che potrebbero arrivare a scaffale già dall’inizio del 2021. Pensiamo, inoltre, di creare anche un’app e collegarla ad un QR Code applicato sulle confezioni dei nostri prodotti, di modo da potere permettere al consumatore di conoscere il percorso dei nostri ortaggi, dal seme alla tavola, e la storia della nostra azienda”.

Mariangela Latella

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