MELANZANA, SIAMO LEADER IN EUROPA MA NON LA PROMUOVIAMO

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Negli ultimi anni, il comparto delle melanzane ha subìto un profondo cambiamento che ha trasformato questo tipico ortaggio estivo del Sud Italia da commodity a prodotto dalla proposta differenziata e de-stagionalizzata.
L’Italia è il primo produttore europeo di melanzane con 327.487 tonnellate raccolte nel 2019, in aumento del 10% rispetto all’anno precedente, su una superficie dedicata di 9.823 ettari (+3%), di cui 8.295 a pieno campo e 1.528 in serra (elaborazione CSO Italy su dati ISTAT). In termini di volumi ci segue la Spagna con una produzione 2019 pari a 245.150 tonnellate e, a distanza, arrivano Romania e Grecia, rispettivamente con 79.660 e 70.960 tonnellate (elaborazione CSO Italy su dati Eurostat).
Quest’anno la stagione sottoserra della Sicilia (ottobre 2019-maggio 2020) si è conclusa tra luci e ombre con un paio di settimane di anticipo a causa del caldo: la scarsa disponibilità di prodotto dovuta alla botrite (fungo che attacca tutti gli organi epigei della pianta) aveva portato ad un aumento dei prezzi già nei primi mesi dell’anno. Nelle settimane successive, durante la fase di lockdown, le quotazioni non hanno registrato particolari impennate nemmeno a fronte di un incremento delle vendite per le varietà tonde, nere e viola. Una brusca frenata si è invece verificata per le tipologie bianche e striate, maggiormente richieste dall’Horeca e dunque direttamente colpite dalla chiusura degli esercizi di ristorazione.
“Fortunatamente siamo riusciti a piazzare online tutta la produzione di melanzane bianche, nonostante la chiusura del principale canale di sbocco. Abbiamo colto una nuova e importante opportunità che ci apre interessanti strade per il futuro”, ha spiegato al Corriere Ortofrutticolo Nuccia Alboni Alessandrello, responsabile marketing di Ortonatura, realtà ragusana di Vittoria, dal 2018 tra le tre cooperative che costituiscono l’OP Ioppì, un vero e proprio colosso per la produzione di melanzane. L’Organizzazione di Produttori, già tra i Protagonisti dell’Ortofrutta del Corriere Ortofrutticolo nel 2019, vanta un totale di 92 ettari dedicati a questo prodotto, per una produzione di circa 10 mila tonnellate annue e un fatturato intorno ai 10 milioni di euro, per il 98% generato in Italia.
Per un altro global player come l’Azienda Agricola Giardina di Siracusa (circa 40 mila tonnellate l’anno di produzione tra frutta e ortaggi), la stagione produttiva e commerciale di melanzane, a cui sono dedicati oltre 20 ettari di serre, si sono concluse con un andamento “nella media”, con l’azienda che ha presidiato, secondo precisi standard qualitativi certificati, la grande distribuzione italiana con il brand La Mongolfiera e rifornendo i marchi dei distributori.
Salendo lungo lo Stivale, tra le imprese campane del comparto c’è l’Azienda Agricola Silvestri di Caserta che, nei suoi circa 30 ettari di superfici dedicate, tra campo aperto e serre, ottiene una produzione intorno alle 2200 tonnellate. “Negli ultimi anni stiamo notando un aumento dell’interesse verso il consumo di melanzane in Italia, soprattutto al Nord, dove il picco viene raggiunto nel mese di settembre”, ha dichiarato il titolare Antonio Silvestri.
Soffriamo la concorrenza estera, della Spagna in primis, con conseguenze sui prezzi da non sottovalutare. Lo scorso anno l’import nostrano di melanzane ha raggiunto le 24.523 tonnellate, di queste ben 21.502 tonnellate erano di origine iberica (in crescita di circa il 15% rispetto al 2018). Sul fronte export, in linea con il generale calo delle esportazioni di ortofrutta a livello nazionale, gli invii oltre frontiera sono passati dalle 5.316 tonnellate del 2018 alle 4.794 dello scorso anno, veramente poca cosa. Da parte delle grandi aziende produttrici, c’è sicuramente un deficit a livello di marketing perché la melanzana italiana meriterebbe di essere maggiormente valorizzata.
Chiara Brandi
(l’articolo completo sul numero di maggio del Corriere Ortofrutticolo)

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