MELA VERONESE: VOLUMI IN CALO E I PREZZI TORNANO A SALIRE

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Se il prodotto cala di quantità, si alzano le quotazioni. La regola aurea della domanda e dell´offerta è di stretta attualità sul mercato della mela veronese, partito ad agosto contemporaneamente allo stacco delle precoci del gruppo Gala. Le operazioni di stacco stanno confermando le previsioni di meno pomi sugli alberi, e quindi i prezzi sono in salita rispetto al 2012.

Il polso della situazione dall´osservatorio istituito a Zevio dalla Coldiretti per offrire riferimenti economici ai produttori Le quotazioni distillate nel Comune con la più alta produzione interessano il 70-75 per cento dei coltivatori veronesi, costretti a vendere scendi pianta il frutto del loro lavoro perché non associati in cooperative, quindi impossibilitati a graduare sui mercati l´immissione del frutto a lunga conservabilità.

Ben diversa la situazione in Trentino-Alto Adige, regione che controlla buona parte del mercato nazionale: lì alle organizzazioni di produttori fanno capo l´80-90 per cento delle aziende melicole. E le vendite sono delegate a centri di commercio che si contano sulle dita di una mano.

Previsioni produttive. Ma veniamo ai dati di casa nostra: a metà agosto, per il Veneto e Verona le previsioni produttive Prognosfruit davano un calo del 4,9 per cento sul 2012, causa maltempo primaverile. Decisamente più alta a Zevio la percezione negativa degli agricoltori ("meno 30-40 per cento"), orientati però a considerare solo il fior fiore della produzione. Partite di Gala coi fiocchi sono arrivate a spuntare anche 60-65 centesimi il chilo, su una media di 50-55 centesimi, fanno sapere il responsabile economico della Coldiretti Filippo Moroni e il delegato di zona Franco Moretto. Le Gala leggermente ticchiolate per la forte piovosità primaverile, ad esempio, sono andate via lo stesso, ma ovviamente a prezzi ridotti. Ora è in corso lo stacco della varietà principe: la Golden delicious.

Per la “gialla”, con cali produttivi più ridotti e maggiori problemi causati da malattie crittogame, i prezzi al chilo oscillano tra i 40 e i 50 centesimi. La Morgenduft da industria è assesta sui 30-32 centesimi. Con 43-45 centesimi il chilo, la Granny Smith viaggia al di sotto delle aspettative forse perché il calo produttivo è inferiore a quello di altre varietà.

I commercianti. "I prezzi si possono definire interessanti causa i quantitativi più scarsi del previsto", afferma Moroni. "I commercianti stanno cercando di tutto, anche varietà che sembravano in ombra. Certo è che, essendo in buona parte disaggregata, la produzione veronese non ha un grande potere contrattuale. Diversamente, in un´annata scarsa di prodotto come questa, forse si potrebbero spuntare centesimi in più. Se poi si disponesse di strutture frigo consortili, le mele potrebbero essere vendute nei mesi a venire, quando sono previste le quotazioni migliori. Ma questo è un discorso vecchio e ormai ripetitivo». Quest´anno la mela paga, insomma, ma ancora una volta qualcosa lascia sul terreno dell´individualismo che tradizionalmente connota la frutticoltura veronese. (fonte: L’Arena)

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