Gli effetti dello “mega truffa bio” (leggi news) che nei giorni scorsi ha sconvolto il mondo del biologico si fanno già sentire, in termini d’immagine ma anche di vendite. Secondo Fabio Moschella (nella foto), presidente del Consorzio Limone di Siracusa, le conseguenze dell’episodio, che ha scoperto un giro illecito di 700 mila tonnellate di prodotti bio, sono già piuttosto preoccupanti.
“La vicenda sta causando perdite di almeno il 25-30% delle vendite. In particolare dall’Austria e dalla Germania, Paesi storicamente molto sensibili al mercato “bio”, le ordinazioni sono sensibilmente calate. È evidente che il danno non riguarda solo il mercato dei limoni ma tutto il comparto ortofrutticolo e non solo”. Che la vicenda abbia colpito, e non poco, gli operatori del settore – ma anche l’opinione pubblica – lo testimonia il fatto che “in questi ultimi giorni molti clienti – aggiunge Moschella – chiedono rassicurazioni, certificazioni, ulteriori analisi di controllo sui prodotti, dichiarazioni di responsabilità. C’è preoccupazione. Nel medio-lungo periodo credo che si debba arrivare a una rivisitazione delle norme e dei parametri relativi al biologico. Nel settore devono entrare solo aziende serie e completamente “controllabili” e che fanno biologico al 100%. In aggiunta servirebbe creare una filiera protetta e chiusa che non permetta infiltrazioni di vario genere che possano inquinare il mondo del biologico”.
Emanuele Zanini
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