MEDITERRANEO GROUP, MARCA ED EXPORT VERSO ORIENTE

Condividi

Aggregazione, attenta politica di marca, sviluppo dell’export. Sono solo alcuni dei punti cardine su cui si basa la filosofia di Mediterraneo Group, il network di imprese nato con l’obiettivo di valorizzare le produzioni ortofrutticole dei partner della cooperativa Apofruit, che ieri sera a Cesenatico, in un partecipato meeting al Gran Hotel, ha fatto il punto della situazione sulle attività portate avanti finora e gli obiettivi che intende perseguire nei prossimi anni. Nell’occasione è stata presentata la nuova linea “Solemio”, creata, prendendo spunto da una nota canzone napoletana conosciuta in tutto il mondo e quindi facilmente accostabile all’Italia, per approdare con un brand forte e riconoscibile sui mercati del Medio ed Estremo Oriente. Ilenio Bastoni, direttore di Mediterraneo Group ha ribadito l’intenzione del gruppo di puntare ad una efficace politica di marca e di sviluppare ulteriormente l’export con l’apertura di nuovi mercati. I risultati già ottenuti stanno nei numeri: il fatturato 2011 a 26,7 milioni è aumentato l’anno scorso a 29,5 milioni e per quest’anno i dati promettono valori in ulteriore crescita. L’offerta “premium” di prodotto è riservata al marchio Solarelli su cui ogni partner ha utilizzo esclusivo per quanto riguarda i prodotti della propria gamma specifica. Il brand di alta gamma nel fatturato di Mediterraneo Group è passato dal 2 al 4% dal 2011 al 2012, fino ad arrivare al 7% nell’agosto di quest’anno. Un’escalation che fa presagire numeri importanti per la fine dell’anno. Tra gli obiettivi di Mediterraneo Group per il prossimo triennio c’è il superamento dei 50 milioni di euro di fatturato, l’aumento dell’export dal 17 al 40% e l’ulteriore sviluppo del marchio Solarelli, portando l’incidenza delle vendite sul fatturato dall’attuale 7 al 15%. Renzo Piraccini, amministratore delegato di Apofruit, ha tracciato una panoramica del gruppo, sottolineando ancora una volta come sia la marca a caratterizzare il prodotto e il territorio e come sia fondamentale agire in termini di valorizzazione di prodotto e innovazione varietale. “La marca – ha rimarcato Piraccini – ormai è un elemento strategico imprescindibile per creare valore”. Il manager cesenate si è quindi soffermato sui numeri di Apofruit (fatturato in crescita del 7%; quota export arrivata al 42%, +17% sul valore del 2012), Almaverde Bio (+10% fatturato sul 2012) e Canova (nel 2013 previsto un fatturato oltre i 70 milioni di euro). Sul fronte delle esportazioni l’a.d. di Apofruit ha annunciato come il gruppo punti soprattutto su due aree con enormi potenzialità non sfruttate ancora appieno: il Golfo Persico, medio oeriente (dove è assente la produzione locale e quindi non c’è concorrenza interna) e l’estremo Oriente, su cui “puntiamo in particolar modo con il kiwi”. Al meeting, a cui ha partecipato anche l’assessore regionale all’Agricoltura dell’Emilia Romagna Tiberio Rabboni, è intervenuto anche Pietro Ciardiello, direttore della Coop Sole di Parete (Caserta), che operando in un territorio difficile, ha saputo elevarsi quale esempio aziendale di efficienza e trasparenza registrando tra l’altro volumi di crescita del 23% e un aumento del fatturato del 25% tra il 2010 e il 2013. Si sono avuti risultati incoraggianti sia con le fragole (8 mila tonnellate ma con nuovi progetti che prevedono l’ingresso di altre varietà, come di Fortuna, Benicia, Antilla e Primoris), prodotto principe per la Coop Sole, che raggruppa 101 aziende, che con i meloni (3 mila tonnellate), prodotto piuttosto nuovo per l’area casertano visto che fino a una decina di anni fa era quasi assente, senza dimenticare pesche, nettarine e percoche. Antonio Alfonsi della cooperativa Colt.Or di Avezzano (L’Aquila), situata nella piana del Fucino e specializzata nella produzione e commercializzazione di ortaggi (carote, finocchi, indivia, cicorie, verdure e patate), ha presentato gli incoraggianti numeri dell’organizzazione che dirige, con un fatturato passato da 13,3 milioni a circa 20 milioni di euro dal 2010 al 2013 e un incremento nell’ultimo anno del 20%. Alfonsi si è soffermato sulla necessità di aumentare la shelf life senza aggiunta di conservanti per una decina di giorni per le patate, ricordando inoltre il buon lavoro svolto con le carote bio “Almaverde” anche per carote e cipolle. (Em.Zan.) Nella foto, da sinistra: Antonio Alfonsi, Ilenio Bastoni, Renzo Piraccini, Pietro Ciardiello

Sfoglia ora l'Annuario 2024 di Protagonisti dell'ortofrutta italiana

Sfoglia ora l'ultimo numero della rivista!

Join us for

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER QUOTIDIANA PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE