MAURIZIO MARTINA NUOVO MINISTRO DEL MIPAAF

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Maurizio Martina (nella foto oggi al momento dell’insediamento), dunque è il nuovo ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali. Martina, bergamasco di Calcinate, 35 anni, sposato e padre di due figli, già sottosegretario al Mipaaf e all’Expo, ha giurato sabato scorso elle mani del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nato da genitori operai, Martina milita nel Partito democratico.

Dopo essersi diplomato all’Istituto tecnico Agrario di Bergamo, consegue la laurea in Scienze Politiche. Nel 1999 è eletto Consigliere comunale, carica ricoperta fino al 2004. Sempre nel 2004 dopo una militanza nell’organizzazione giovanile dei Democratici di Sinistra, viene eletto Segretario della Provincia di Bergamo.
Nel 2006 assume la carica di Segretario Regionale dei Democratici di Sinistra in Lombardia. Nel 2007 è tra i fondatori del Partito Democratico. Nello stesso anno, a seguito delle primarie, è eletto primo Segretario del Partito Democratico della Lombardia. Nel 2009, sempre attraverso le primarie, viene riconfermato alla guida del Partito Democratico Regionale Lombardo.
Nel 2010 è eletto Consigliere della Regione Lombardia, incarico riconfermato nelle consultazioni popolari del febbraio 2013. Durante i mandati di Consigliere Regionale Lombardo è stato componente della Commissione Affari Istituzionali e della Commissione Attività Produttive.
Il 3 maggio 2013 ha giurato come Sottosegretario di Stato del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali del Governo Letta. Il 9 maggio seguente ha rassegnato le dimissioni da Consigliere della Regione Lombardia. Con il D.P.C.M. del 24 maggio 2013, gli è stata conferita la delega a presiedere la Commissione di coordinamento per le attività connesse all’EXPO’ Milano 2015.

Questo il commento del neo Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, a margine della cerimonia di insediamento di oggi al Palazzo dell’Agricoltura. “L’agroalimentare italiano ha davanti a sé una partita importante e complessa e noi intendiamo giocarla fino in fondo e con il massimo impegno, tenendo ben presente che questo settore ha numeri e potenzialità eccezionali. Questo non lo scopriamo oggi, ma proprio per la fase che stiamo vivendo, è ancora più evidente quanto sia centrale per costruire una nuova economia per il Paese. Una parte fondamentale del rilancio dell’Italia può passare dall’agricoltura e dalla pesca italiane. Ecco perché lavorerò da subito in questa direzione, per vincere le sfide che ci attendono. Partendo da passaggi importanti, dall’attuazione della Politica agricola comune, al Collegato Agricoltura, ad Expo 2015”.

 

“Questi sono temi cruciali per il nostro agroalimentare che ha bisogno di fare un salto di qualità. Dobbiamo puntare a realizzare – ha spiegato Martina – un progetto basato su una visione complessiva delle esigenze del comparto e dei suoi protagonisti. Un progetto ambizioso e coerente che sappia offrire una strategia per i prossimi anni”.

“A questo proposito, per il futuro dell’agricoltura e della pesca italiane è fondamentale anche il rapporto con le Regioni e a breve – ha dichiarato il Ministro – convocherò un incontro con gli Assessori all’Agricoltura proprio per impostare un lavoro di squadra. Come Ministro voglio essere un interlocutore affidabile e certo, dobbiamo ascoltare le istanze dei territori per concretizzare un sistema Italia. Questo è uno sforzo decisivo, soprattutto se pensiamo che siamo alla vigilia di appuntamenti cruciali come il semestre di presidenza italiano e l’esposizione di Milano”.

“Dell’Expo mi sono innamorato – ha proseguito Martina – e credo che sia una delle opportunità più straordinarie che abbiamo, non solo per il comparto ma per tutto il Paese. Voglio ringraziare Giuseppe Sala e Diana Bracco per lo splendido lavoro fatto insieme fin qui e intendo continuare sulla strada intrapresa per sviluppare tutto il potenziale di Expo”.

“Tra i miei obiettivi principali, c’è anche quello legato all’occupazione giovanile. L’Italia ha molto da recuperare, anche rispetto alle medie europee. Dobbiamo usare gli strumenti che abbiamo a disposizione, a partire da quelli del Collegato Agricoltura, per dare risposte ai nostri giovani”.

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