MASTRANGELO (CLEMENTINE DI CALABRIA IGP): “EXPORT VERSO I PAESI DELL’EST FONDAMENTALE”

Condividi

Export sempre più chiave di volta del mercato. Per il comparto delle clementine calabresi, giunte a gennaio alla fine della stagione con la conclusione della raccolta delle varietà tardive, è stata un’annata soddisfacente ma solo grazie alle esportazioni. A spiegarlo è Giovanni Mastrangelo (nella foto), direttore del Consorzio di Tutela delle Clementine di Calabria Igp.

“Il mercato in Italia si è rivelato asfittico, bloccato. Ci hanno salvato le vendite all’estero, in particolare nell’Est Europa e nei Paesi Baltici, stabile invece l’export verso Germania e Paesi limitrofi. Gli invii di prodotto in Lituania, Estonia, Polonia e altri Paesi dell’area balcanica e baltica in un solo anno sono aumentati fino al 20%. Ancora tutto da scoprire invece il mercato russo che offre enormi potenzialità di sviluppo e su cui stiamo lavorando per soddisfare l’accresciuta domanda e potere d’acquisto di una buona fetta di consumatori di quelle aree”.

La campagna delle clementine calabresi si è chiusa quindi positivamente proprio grazie alle vendite nell’Est, che ha acquistato soprattutto prodotto anche di non prima qualità, caratterizzato da difetti di buccia, con calibri inferiori alla media. L’export dell’agrume sta aumentando anno dopo anno.

Se nell’annata 2010-2011 le esportazioni rappresentavano circa il 30% del totale venduto – afferma Mastrangelo – nel 2011-2012 tale percentuale ha raggiunto il 40%. Nella stagione in corso l’export vale ormai metà delle vendite, a conferma che il trend vede un costante aumento del 10% annuo”.

Quest’anno il mercato è stato favorito indubbiamente anche dal calo produttivo, stimato attorno al 20%. Il Consorzio di tutela delle Clementine di Calabria Igp raggruppa un centinaio di soci, che producono il frutto per l’80% a Corigliano e la Piana di Sibari e per il restante 20% tra Lamezia Terme, Rosarno e la Locride. La produzione si attesta tra i 40 mila e i 50 mila quintali.

“La qualità del prodotto è stata ottima, i prezzi si sono mantenuti superiori del 10-20% rispetto allo scorso anno – aggiunge Mastrangelo”. La stagione, tuttavia, è partita nella prima settimana di novembre, con una quindicina di giorni di ritardo rispetto alla media a causa del caldo e della siccità dei mesi precedenti. Le vendite sono proseguite fino a gennaio con buoni risultati. Nel complesso – chiude Mastrangelo – abbiamo avuto una stagione leggermente migliore rispetto agli anni passati. Mai come quest’anno si è compreso come le esportazioni siano l’unica chiave di volta per il comparto. Concentreremo soprattutto nell’export i nostri sforzi”.

Emanuele Zanini

emanuele.zanini@corriere.ducawebdesign.it

 

Copyright CorriereOrtofrutticolo.it sul testo utilizzabile solo citando la fonte: www.corriereortofrutticolo.it

Sfoglia ora l'Annuario 2024 di Protagonisti dell'ortofrutta italiana

Sfoglia ora l'ultimo numero della rivista!

Join us for

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER QUOTIDIANA PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE