Gli agricoltori della Marsica hanno visto sfumare in pochi giorni mesi di intenso lavoro nei campi. La drastica e anomala diminuzione delle temperature di questi ultimi giorni, scese fino a tre gradi sotto lo zero, ha infatti danneggiato irreparabilmente diverse colture del territorio marsicano. A darne notizia sono il Comune di Celano e la Coldiretti L’Aquila.
Sono giunte numerose segnalazioni dagli agricoltori di tutto il comprensorio sottolineando l’importanza dei danni e il perpetuarsi di una condizione già gravemente compromessa. "In questi giorni si sono verificate delle vere e proprie gelate che hanno causato danni ingenti soprattutto alle colture delle patate, del mais e dei pomodori che erano stati appena trapiantati – ha spiegato il presidente della Coldiretti L’Aquila Salvatore Di Benedetto – si tratta di danni irreparabili che mettono a dura prova per l’ennesima volta i nostri agricoltori. Auspichiamo pertanto una tregua dal gelo e la clemenza di madre natura affinché le poche colture salvabili possano rigermogliare".
Opinione condivisa anche da Cesidio Piperni, assessore alle politiche agricole del Comune di Celano: "In questa drastica situazione, che penalizza un settore già in difficoltà, mi preme sottolineare che quella delle patate è per il Fucino la coltura di punta del settore agricolo perché un quarto della semina è rappresentato da questa tipologia di coltivazione. Consapevoli della gravità dei danni, abbiamo intenzione di convocare al più presto le associazioni di categoria per richiedere alla Regione Abruzzo il riconoscimento dello stato di calamità con l’auspicio che le istituzioni prendano atto di una situazione che, per entità dei danni, è persino superiore a quella dello scorso anno dovuta all’alluvione che ha distrutto intere coltivazioni, ma il cui grido di allarme e’ rimasto purtroppo inascoltato".
"Quello che vivono in questi giorni gli agricoltori della Marsica è un ulteriore disagio – conclude la Coldiretti – che va ad aggiungersi alle già irrisolte problematiche che portano alla sempre più progressiva riduzione delle attività agricole, penalizzate dal costante incremento del carburante, dai mancati aiuti e dell’incremento dei costi di produzione".