Il maltempo continua a colpire e mettere in crisi le coltivazioni. Si sta delinando un inizio di campagna drammatica per i meloni mantovani. La situazione rischia di diventare molto critica sia per le coltivazioni in serra che per quelle in campo aperto. A lanciare l’allarme è il presidente di Confederazione italiana agricoltori di Mantova Luigi Panarelli.
Soprattutto per quanto riguarda il mercato delle primizie, la perdita per i coltivatori sarà rilevante. Tra le testimonianze più significative che l’associazione di categoria ha raccolto per testimoniare il difficile momento per la coltivazione del melone vi è quella della Organizzazione produttori ortofrutticoli Bellaguarda, dell’omonima frazione di Viadana, che raggruppa oltre sessanta coltivatori: "La situazione è critica – ha spiegato il presidente di OPO Bellaguarda Giacomo Scaroni (nella foto a fianco) -. In primo luogo la temperatura del terreno è ancora troppo fredda per mancanza di giornate soleggiate, e in serra le radici non riescono ad attecchire, costringendoci a sostituirle. Questo, in concreto, si traduce in uno slittamento del primo raccolto dei meloni che, anziché ai primi di giugno, sarà effettuato quasi un mese dopo. Per noi produttori significa, quindi, rinunciare ad una potenzialità di mercato che, in questo mese dell’anno fornisce i ricavi migliori, mentre il consumatore si troverà a fare i conti con primizie rare e, soprattutto, costose".
Spostandoci sulla coltivazione dei meloni in campo la situazione resta ancora critica: "A causa delle condizioni del terreno -conclude Scaroni- in campo è stato piantato solo il 5-10 per cento dei meloni previsti e il rischio stavolta, è di arrivare a luglio con una sovrapproduzione che per i coltivatori significa prezzi bassissimi e di conseguenza ricavi risibili. Attendiamo che le condizioni meteo migliorino, ma la stagione rischia di essere già compromessa".
