Prime valutazioni tutto sommato positive da parte del mondo agricolo sulla manovra finanziaria 2023. Gli applausi più convinti arrivano dalla Coldiretti che plaude sia al rinvio della plastic e della sugar tax sia alla reintroduzione dei buoni lavoro cioè dei vecchi voucher a tempo determinato per un importo fino a 10mila euro.
Su plastic e sugar tax Coldiretti parla di tributi “destinati ad avere un effetto a valanga sui prezzi finali degli alimenti proprio mentre l’Italia si trova ad affrontare una preoccupante fiammata dell’inflazione”. Mentre sui buoni lavoro “siamo pronti al confronto con le istituzioni e i sindacati per individuare le formule più adeguate che garantiscano maggiore semplificazione per le imprese e le necessarie tutele per i lavoratori agricoli”.
Anche CIA- Agricoltori Italiani plaude ai buoni lavoro così come “condividiamo pienamente la scelta di prorogare il taglio del cuneo fiscale per il 2023 fino al 3% per i redditi più bassi, così come consideriamo positiva la detassazione al 5% per i premi di produttività fino a 3 mila euro”, dice il presidente Cristiano Fini. Che chiede anche che “le agevolazioni per le assunzioni a tempo indeterminato siano estese anche ai rapporti a tempo determinato, visto che in agricoltura la maggior parte dei lavoratori è assunta per pochi mesi”. Poi servono “strumenti di flessibilità per recuperare manodopera nel settore agricolo, un meccanismo semplificato sia per le imprese che per i lavoratori”.
Anche Copagri col nuovo presidente Tommaso Battista plaude “agli interventi contro il caro energia, così come la riduzione del cuneo fiscale, e la sospensione per il 2023 di plastic tax e sugar tax, per la quale viene previsto uno stanziamento di 600 milioni di euro”.
Critica la sinistra
Sul fronte opposto Daniele Ognibene, capogruppo di LeU in consiglio regionale del Lazio denuncia che “l’introduzione di criteri più elastici per l’utilizzo dei voucher per il lavoratori in agricoltura rischia di far riesplodere il fenomeno, mai del tutto estirpato, del capolarato, ma soprattutto favorisce la precarizzazione del lavoro in un settore nel quale invece occorrerebbero incentivi sempre maggiori”. Nettamente contraria al ritorno dei voucher tutta la sinistra di opposizione al governo Meloni e anche il mondo sindacale. Il segretario generale della Uila-Uil Stefano Mantegazza esprime “il nostro più totale dissenso verso proposte che aprono il varco ad ulteriori forme di irregolarità e sfruttamento.” (Red)