MANGIA CARNE… MA AGGIUNGI UNA SPREMUTA. LETTERA DI DALL’AGATA (BESTACK) E RISPOSTA DEL DIRETTORE FRASSOLDATI

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Dopo la pubblicazione dell’articolo del direttore del Corriere Ortofrutticolo, Lorenzo Frassoldati, sulla questione dell’indagine dell’Oms sulle carni e l’incapacita’ del sistema ortofrutticolo italiano di approfittarne (leggi news), il direttore di Bestack Claudio Dall’Agata (nella foto qui sotto) ha inviato un proprio commento sulla vicenda che riportiamo qui di seguito, con una risposta delle stesso direttore Frassoldati.

 

"Caro Direttore, ho letto con grande interesse le Sue riflessioni sulla newsletter del Corriere Ortofrutticolo di ieri sull’assist formidabile all’ortofrutta, vero o presunto, fatto dall’OMS sulle carni rosse. Concordo con le Sue riflessioni, la carenza di appeal del nostro settore, la difficoltà a fare squadra e l’assenza di leader riconosciuti con un minimo di visione strategica, e al contempo raccolgo la Sua proposta di affidarsi ad una importante agenzia di comunicazione “per mettere in piedi una campagna a sostegno dei valori di salute e benessere dell’ortofrutta e della Dieta mediterranea”.

Ma come Lei sa un campagna di comunicazione efficace richiede un buon briefing che centri l’obiettivo e consenta a copy e art director di concentrarsi, secondo il manuale del bravo comunicatore, nel dire una sola cosa, la più utile, e nel modo più chiaro. Quindi …. cosa dire?
Perché a mio avviso il punto è anche questo. Certo manca una regia di sistema ma troppo spesso non si è centrato il tema del cosa comunicare.
Quindi se concorda sulla domanda, mi permetto tre brevi premesse ragionando su (falsi) miti, prima di fornire la mia risposta, io che, comunque, pubblicitario, non sono.
Primo, i consumi alimentari complessivi nel tempo calano in quantità. Diversi professionisti del settore parlano della competizione tra alimenti in quantità, a parità di stomaco quindi, invitandoci a ragionare sull’individuazione dei concorrenti di prodotto.  Crescono i consumi dei cibi proteici ed energetici ma meno della diminuzione della quantità complessiva dei consumi alimentari: calo guidato dalla volontà crescente di stare alla larga da grassi e lipidi. In secondo luogo i consumi di carne e ortofrutta sono tra loro impermeabili. Tutti gli scandali nel settore delle carni hanno creato nell’immediato terremoti sui consumi nel breve termine solo sul tipo di carne colpita, vedi il caso mucca pazza, polli alla diossina e l’influenza suina, incidendo positivamente sul consumo delle altre carni. Il risultato è che il dato complessivo in Italia gravita attorno agli 80 kg pro capite da ormai 15 anni, seppur in lieve contrazione. E l’ortofrutta ha tratto giovamento da questi scandali? Certamente no, come Lei sa bene, anzi! La piccola contrazione del consumo di carne risente certamente di una maggiore sensibilità sulla salubrità dei cibi da parte dei consumatori ma è certamente trascurabile rispetto alle bordate che questo settore ha ricevuto…forse perché, utilizzando una Sua espressione, da anni è “in volo la contraerea”. Terza, e ultima premessa, nonostante tutto, la crescente propensione al consumo di cibi freschi e salutari e la diffusione dei vegetariani, passando per valori al Kg. più contenuti, fondamentali in tempi di crisi, i consumatori si allontanano comunque dall’ortofrutta.
E qui arrivo al punto dell’importanza del cosa comunicare, permettendomi di integrare quanto da Lei suggerito. Salute, benessere, dieta mediterranea … non bastano più. Con queste armi non abbiamo colpito nel segno così come non serve, e qui concordo con Lei, lucrare sulle disgrazie altrui e della carne in particolare, la storia ci insegna. Occorre quindi cavalcare le propensioni al consumo anche perchè non abbiamo la forza di indirizzarle. Il caso di studio di Nutella dice che la crescita dei consumi non passa attraverso il raddoppio dei panini a merenda spalmati per singolo consumatore ma per il raddoppio delle occasioni di consumo, colazione in primis, o per ulteriori modalità e opportunità di consumo. Lo spunto mi viene dalla scienza, da uno dei massimi esperti di oncologia del nostro paese, il Prof. Dino Amadori, Direttore Scientifico dell’IRST (Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori) e Presidente dello IOR (Istituto Oncologico Romagnolo) che studi alla mano, alcuni dei quali di 35 anni fa, teorizza banalmente l’importanza dell’equilibrio tra cibi, non l’abbandono di alcuni. La carne non fa male in assoluto – dice Amadori – ma occorre però riequilibrare il ph dello stomaco con prodotti contenenti vitamina C. Lo dice in un video, del quale le allego il link che dura ben 6 minuti e 21 secondi. 
So bene che il tempo di permanenza medio di un consumatore sul web non sia sufficiente. Ma a questo serve la comunicazione.
 
Abbandono quindi l’idea che la nostra cara ortofrutta abbia dei nemici di stomaco che deve combattere per veder aumentare i propri consumi preferendo quella secondo cui ci possono essere tanti potenziali alleati. Perciò non smettiamo di mangiare carne ma aggiungiamoci una spremuta. Non sarà certo un film ma un gran bello spot. Cordiali saluti"

Claudio Dall’Agata
Consorzio Bestack, Forlì
 
 

Caro Dall’Agata, grazie per le Sue riflessioni che mi trovano pienamente d’accordo. Il problema non è farsi ‘guerra’ mediatica tra alimenti (ortofrutta contro carne), anche perché l’ortofrutta perderebbe, ma di trovare nuove vie, nuove strade per comunicare i valori dell’ortofrutta. E’ inutile scomodare professori, esperti  e testimonial vari per sentirsi ripetere che frutta e verdura fanno bene alla salute, che la Dieta mediterranea è un toccasana, bla-bla-bla… E’ un ventilatore che muove sempre la stessa aria, ormai  fritta e rifritta. E che non funziona perché i consumi alla fine comunque calano. Servono nuove idee, nuovi progetti – anche forti, di impatto, non convenzionali – e certamente inventarsi nuove occasioni di consumo, come Lei suggerisce.    Però occorre la volontà, occorre la sede , occorre un tavolo e qualcuno che lo convochi per cominciare a discutere. Qui non solo manca la cabina di regia, manca la regia e pure la cabina. 

Cordialità
Lorenzo Frassoldati 

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