MANDARINI: VOLUMI STABILI IN EUROPA, IN ITALIA IN CALO DEL 4%

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La seconda parte del report annuale sulla produzione e commercializzazione degli agrumi in Europa redatto dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA), di cui si è parlato ieri (leggi qui l’articolo), è interamente dedicata alla produzione e commercializzazione dei mandarini.

Secondo quanto emerge dal report, nell’anno commerciale 2013/14 la produzione totale europea di mandarini dovrebbe rimanere stabile rispetto alla scorsa campagna, con volumi intorno a 2,9 milioni di tonnellate. In particolare in Spagna la produzione totale dovrebbe aumentare dello 0,96% raggiungendo volumi pari a 1,89 milioni di tonnellate. Ciò è dovuto principalmente al calo della produzione di clementine pari al 3,8%. Al contrario, la produzione delle cultivar Satsuma e Mandarino si prevede in aumento. Il caldo e l’assenza di piogge durante l’autunno hanno provocato danni alle produzioni di varietà precoci; la produzione 2013/14 di clementini e mandarini è caratterizzata da calibri più piccoli della norma anche se la qualità resta buona. Tuttavia, con l’arrivo di temperature più rigide le pezzature potrebbero aumentare, con conseguenze positive in termini di prezzi. Al fine di calmierare verso l’alto i prezzi dei prodotti, i produttori sperano anche nella buona qualità e nella leggera contrazione dell’offerta. In generale, il comparto spagnolo dei mandarini è un settore dinamico e in continua crescita. Sempre alla ricerca di cultivar innovative, è ormai in grado di offrire una stagionalità del prodotto sempre più lunga grazie allo sviluppo di nuove varietà precoci e tardive.

La produzione del mandarino in Italia nella campagna in corso è prevista in calo del 4% rispetto alla stagione precedente. I volumi di clementine, che rappresentano l’80% della produzione del Paese, dovrebbero registrare un calo dell’8% (615 mila tonnellate rispetto alle 670 mila del 2012/13). La produzione di mandarini, che copre il restante 20% del totale, dovrebbe crescere del 18,8%, portandosi dalle 122 mila tonnellate dello scorso anno alle 145 mila tonnellate. La qualità si prevede soddisfacente sia per le clementine che per i mandarini, in particolare le varietà Avana e Tardivo di Ciaculli. Comune, Oroval e Monreal sono le principali varietà di clementina coltivate in Italia mentre Avana e Tardivo di Ciaculli sono le principali varietà di mandarino. Calabria, Sicilia e Puglia sono le principali aree di produzione, che rappresentano rispettivamente il 50, il 23 e il 14%.

Secondo quanto emerge dal report, la produzione della Grecia è destinata ad una crescita significativa, +10,4%, grazie al verificarsi di condizioni meteorologiche favorevoli. Al contrario la produzione cipriota è stimata in calo del 6% rispetto all’anno precedente anche se i calibri saranno superiori alla norma. I mandarini sono il secondo agrume più importante del Portogallo dopo le arance. Per l’anno commerciale in corso si attendono volumi stabili rispetto a quelli dello scorso anno (circa 35 mila tonnellate), con pezzature e qualità nella norma. I consumi nell’Ue-28 sono previsti in calo dello 0,8% rispetto allo scorso anno, per un totale di circa 2,5 milioni di tonnellate. La lieve contrazione è da ricondursi alla minore disponibilità di prodotto sul mercato unita ad un calo del potere d’acquisto dei consumatori europei. Il consumo pro capite è stimato a 5 chili. La maggior parte dei mandarini sarà destinata al consumo fresco.

I principali fornitori di mandarini del mercato europeo sono Sud Africa, Marocco e Perù. Quest’ultimo negli ultimi anni ha sostituito la Turchia in terza posizione. Da ricordare che il Marocco ha recentemente firmato un accordo con l’Unione europea in base al quale sono concesse quote di esportazione superiori per i prodotti agricoli marocchini rispetto a quelle di altri Paesi. Inoltre, a cambiare la geografia commerciale dei mandarini in Europa, anche la sospensione delle importazioni per la maggior parte degli agrumi sudafricani del 28 novembre scorso per paura della diffusione della macchia nera, una malattia fungina altamente contagiosa.

Nello scorso anno commerciale le importazioni comunitarie di mandarini sono state stimate a 400 milioni di dollari mentre le esportazioni a 430 milioni. Un trend in crescita è stato registrato per l’export verso la Russia, unico mercato in crescita che è effettivamente in grado di assorbire grandi quantità di prodotto. (c.b.)

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