Ambrogio De Ponti (nella foto), Presidente di Aop UnoLombardia, esprime con forza la preoccupazione delle Organizzazioni associate e di tutti i produttori per il grave stato di crisi in cui versa il comparto ortofrutticolo lombardo, a causa delle incessanti piogge che ormai da mesi stanno mettendo a dura prova le produzioni orticole in pieno campo e le colture in serra.
Il maltempo sta causando un grave danno per le programmazioni ed i conseguenti problemi nelle forniture, soprattutto nei confronti della GDO. “A maggio, in un anno normale, si sarebbe già raccolto il prodotto messo a dimora nei mesi precedenti” – sottolinea De Ponti – “oggi invece non siamo nelle condizioni né di seminare, né di trapiantare le piantine che da settimane sono ferme nei magazzini, e questo perché i terreni, anche se preparati per accoglierle, sono letteralmente sommersi dall’acqua. Dal mese di febbraio abbiamo avuto soltanto alcune “finestre” di bel tempo (una settimana a metà aprile ed una pochi giorni fa), subito compromesse da forti e persistenti piogge e temperature fuori dalla norma stagionale, che hanno infierito sui trapianti di zucchine, melanzane, meloni, zucche, insalate e altri prodotti a foglia nonché le semine di colture come patate, cipolle, piselli e pomodoro da industria e altre colture destinati all’industria di trasformazione. Ma anche le colture protette non stanno avendo sorte migliore. Le basse temperature, associate alla scarsa luminosità, creano problemi di allegagione e di crescita dei frutti, l’allungamento dei cicli colturali delle piante a foglia in serra (lattughe, insalate, bietole, ecc.), e delle erbe aromatiche (basilico e prezzemolo ecc.). Questa mattina (24 maggio, ndr) ci sono 5 gradi di temperatura e piove acqua gelida su terreni già imbevuti, si registrano in diversi siti precipitazioni di 50 millimetri di pioggia in un’ora: in queste condizioni è impossibile solo pensare di effettuare qualsiasi lavorazione in campo. Anche il comparto frutticolo, le mele della Valtellina e le pere nel Mantovano, risentono del clima avverso con il rischio di non riuscire a controllare problematiche fitosanitarie conseguenti al prolungato maltempo”.
“Come detto” – prosegue De Ponti – “semine e trapianti non potranno essere eseguiti nei tempi stabiliti, con grave danno nell’immediato, e gravissimo in prospettiva, per la mancata raccolta e la conseguente mancata commercializzazione. Si aggiunga che alle programmazioni già saltate per la primavera, si sommeranno quasi certamente quelle a medio/lungo termine, mettendo ulteriormente in crisi un comparto già duramente provato. Le organizzazioni di categoria hanno chiesto il riconoscimento dello stato di calamità naturale, e vorrei ricordare che i territori particolarmente colpiti sono nel milanese, nel mantovano nel cremonese e nel bergamasco. Sono convinto che le tutte le parti interessate si faranno seriamente carico di questo stato di crisi, e metteranno in campo tutte le risorse a disposizione (legislative, economiche, tecniche) per consentire ai produttori lombardi – abituati comunque a non arrendersi mai – di superare l’ennesima calamità che colpisce il nostro settore”.