“Non si ferma nelle campagne dell’Emilia-Romagna la conta dei danni della drammatica alluvione che si è abbattuta sulla Regione e che dopo giorni di piogge ha colpito in particolar modo le province di Bologna e Forlì-Cesena e soprattutto tutta la zona del ravennate, vero e proprio cuore della frutticoltura del Paese”.
Lo sottolinea il presidente della Copagri Emilia-Romagna Alberto Benetti, all’indomani della riunione del Consiglio dei ministri che ha dichiarato lo stato di emergenza per dodici mesi e ha stanziato dieci milioni di euro a valere sul Fondo per le emergenze nazionali.
“Si tratta di un primo stanziamento certamente positivo e utile a cominciare a riparare i danni e far ripartire le tantissime aziende colpite dalla furia degli eventi, anche se i danni superano già le decine di milioni di euro e una loro precisa quantificazione e al momento pressoché impossibile, dal momento che sono ancora moltissime le zone sommerse dall’acqua”, prosegue il presidente, segnalando una particolare criticità nella zona di Bagnacavallo, dove ci sono decine e decine di ettari di colture allagate, perlopiù seminativi e frutteti, nonché diversi allevamenti impraticabili, ancora sotto circa mezzo metro d’acqua.
“Il bilancio delle forti piogge, che non si verificavano nella Regione da circa un secolo, è stato aggravato dalla situazione di siccità e di grave carenza idrica dei campi e dei terreni, che non sono stati in grado di assorbire le vere e proprie bombe d’acqua cadute in poche ore sul territorio emiliano-romagnolo”, precisa Benetti, esprimendo piena solidarietà alle famiglie delle vittime e alle centinaia di persone evacuate.
“Ad essere colpiti nelle campagne sono stati in particolar modo i frutteti, quali kiwi, susine, pere e mele, ma anche i vigneti, nonché le serre e i vivai, senza contare gli ingenti danni ai macchinari, ai capannoni e a tutte le strutture aziendali”, aggiunge il presidente, ad avviso del quale “andranno poi valutati anche i danni in ottica futura, che si prospettano altrettanto ingenti a causa dell’eccesso di acqua presente nei terreni”.
“Per sostenere concretamente la popolazione e le aziende colpite è fondamentale agire tempestivamente per riportare la situazione alla normalità, andando contestualmente a sospendere i mutui e i pagamenti per tutti coloro i quali sono stati drammaticamente colpiti da questi eventi”, conclude Benetti.