IL MALTEMPO DEVASTA LA CALABRIA. DANNI MILIONARI PER L’ORTOFRUTTA

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Frane, smottamenti, allagamenti, strade e campi invasi dal fango, serre distrutte. È questo il desolante panorama che appare agli occhi degli agricoltori calabresi che stanno facendo i primi sopralluoghi all’indomani delle bombe d’acqua che si sono abbattute sulla regione nei giorni scorsi.

Tra le aree più colpite il lametino, il reggino pede-aspromontano e una parte del consentino con danni che, per la sezione regionale di Coldiretti, ammonterebbero ad almeno 100 milioni di euro in tutta la regione.

“A causa del fango che ha invaso strade e campi – precisa Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria – le macchine non riescono ad accedere ai campi o agli uliveti cosicché la raccolta è di fatto bloccata. Un danno che, per quanto riguarda l’ulivicoltura, si aggiunge alla perdita di prodotto per la caduta dagli alberi causata dalla pioggia e ai problemi già registrati in questa campagna per il caldo umido, per la mosca e per la tignola. Dopo quest’ennesima batosta climatica stimiamo che la perdita di produzione non sarà inferiore al 50%”.

In ginocchio anche le filiere delle cipolle del lametino e della celebre cipolla rossa di Tropea, per le quali si registrano danni su almeno il 10% dei mille ettari coltivati tra colture in campo aperto (60 gli ettari colpiti) e in serra (almeno altri 20). Danni anche alla fragolicoltura lametina che ha visto di fatto andare in malora le piantine appena messe a dimora con danni rilevanti per i produttori se si considera che la spesa sostenuta per impiantare è di circa 15mila euro per ettaro.

Solo per il comparto dei finocchi, anche essi appena piantati, la stima dei danni non è inferiore ai 25 milioni di euro distribuiti su circa 4mila ettari in tutta la regione con particolare attenzione alle produzioni di Isola Capo Rizzuto.

“I finocchi – precisa Molinaro – erano appena stati piantati quando sono arrivate le bombe d’acqua. Dubitiamo che si sia ancora tempo per rimetterne altri a dimora perché la semina per questo tipo di prodotto termina a metà settembre. La conta dei danni, poi, aumenta, a causa della viabilità interrotta in vari punti specie nel reggino pede-aspromontano e nel crotonese, a Cirò, e in vari punti della statale 106 come a Rossano e Corigliano”.

Mariangela Latella

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