L’associazione degli agricoltori Coldiretti chiede lo stato di calamità per l’agricoltura lombarda a causa del maltempo che ha provocato la perdita di metà delle colture. "Il crollo delle temperature e la valanga d’acqua che si è abbattuta ancora questa notte sulla regione – ha spiegato il presidente di Coldiretti Ettore Prandini – hanno dato il colpo di grazia alle semine e al lavoro nei campi.
Ormai possiamo stimare perdite fra il 30 e il 50 per cento a seconda delle colture. Una stagione così non la ricordavamo da tempo. Per questo chiederemo alla Regione Lombardia e al Governo lo stato di calamità".
Sui campi è un vero e proprio bollettino di guerra. Drammatica la situazione dei pomodori da industria, dove ci si attende un calo delle rese fra il 30 e il 35 per cento, con le piantine ancora da mettere a terra o semi affogate dall’acqua. Gravi perdite anche per l’ortofrutta: per mele e pere, angurie e meloni il danno oscilla fra il 30 e il 30 per cento del raccolto.
La semina del mais è in ritardo di quasi due mesi con stime di una riduzione delle rese dal 30 al 50 cento, la semina della barbabietola da zucchero non e’ neppure cominciata ed è stato perso l’intero primo sfalcio di foraggio, quello che garantisce il 50% del prodotto alle stalle.
Per il riso, altra coltura di punta della Lombardia, si prevede un calo di circa il 30 per cento. Problemi anche su frumento, orzo, triticale e si registra oltre un mese di ritardo per la semina della soia. "Con una situazione del genere – ha concluso Prandini – o si attiva lo stato di calamità naturale oppure il comparto riceverà un colpo dal quale sarà difficile riprendersi".